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“Cercasi schiavo” anche a Gela

“Cercasi schiavo” anche a Gela

“Cercasi schiavo” anche a Gela

Partita oltre un mese fa, l'1 maggio da Lipari, con l'affissione di alcuni manifesti con su scritto "Cercasi schiavo per la stagione estiva", la campagna che ha l'intento di mettere in luce lo sfruttamento del lavoro, soprattutto quello stagionale, dopo Palermo, Catania e la comparsa in altre città della penisola,  è approdata anche a Gela, grosso centro del Nisseno.

Ieri mattina, organizzato da USB SLANG-Federazione Del Sociale Catania, si è svolto sul lungomare il presidio a sostegno della campagna #CERCASISCHIAVO in corso in tutto il paese "per contrastare - scrive l'Usb -  lo sfruttamento sempre più schiavista del lavoro. Fra le gelesi e i gelesi presenti anche la giovane Martina Licata che alcuni giorni fa ha pubblicamente denunciato lo sfruttamento schiavista che anche lei stessa ha subito".

"Molti non vogliono vedere..."

Presente anche una rappresentanza di Potere al Popolo giunta da Catania, oltre giornalisti della stampa locale. Al megafono, Orazio Vasta, dell'USB, ha evidenziato la campagna "Cercasi schiavo" che ha reso pubblico "quello che non si voleva vedere: lo sfruttamento schiavista del lavoro, in modo particolare del lavoro stagionale".

"Denunciate gli imprenditori sfruttatori"

Nel suo intervento Martina Licata ha spronato i presenti al sit in "per chiedere i nostri diritti e sollecitare i "doveri" di chi dovrebbe tutelarci e darci un futuro. Ho una sola richiesta da fare a tutti i lavoratori e le lavoratrici stagionali:  denunciate i vostri datori di lavoro che vi sfruttano perché la schiavitù non è lavoro".

Per 15 anni la giovane ha lavorato nei pub del Nisseno, ogni giorno per 12-14 ore, prendendo una paga che lei stessa ha definito miserissima.

"Molti hanno paura di parlare"

"Il dramma di questi giovani - ha spiegato Orazio Vasta segretario dell'Usb Catania - è che molti di loro hanno paura a raccontare la loro storia perché temono che anche quel lavoro misero gli venga negato". "Se tutti gli imprenditori applicassero la giusta busta paga anche il fenomeno del rifiuti del lavoro per non perdere il reddito di cittadinanza finirebbe in un baleno..."

La campagna "Cercasi schiavo" prese il via a Lipari proprio nella notte a cavallo del primo maggio, festa de lavoratori. L'iniziativa fece rumore e divise la comunità eoliana in due fronti contrapposti tra fautori e contrari. Ale Eolie il fenomeno dello sfruttamento stagionale sarebbe diffuso, come in tutte le località della penisola che vivono espressamente di turismo.

L'Usb chiede alle autorità maggiori attenzioni e controlli nei locali della movida delle città e in quelle strutture stagionali che aprono soltanto nei periodi estivi.

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