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Lavoro, lockdown taglia del 23% infortuni ma impennata +20% di casi mortali

Lavoro, lockdown taglia del 23% infortuni ma impennata +20% di casi mortali

Lavoro, lockdown taglia del 23% infortuni ma impennata +20% di casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e agosto sono state 322.132 (-22,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), 823 delle quali con esito mortale (+20,1%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 27.761 (-32,3%). Lo ha reso noto l'Inail spiegando che i dati di quest’anno sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di agosto sono state 322.132, in diminuzione di circa 95mila casi rispetto alle 416.894 dei primi otto mesi del 2019 (-22,7%). Questa diminuzione è influenzata dal sostenuto calo delle denunce registrate tra marzo e agosto, con 91mila casi in meno rispetto al periodo marzo-agosto 2019 (-29,3%), a causa soprattutto dello stop forzato tra marzo e maggio di ogni attività produttiva considerata non essenziale per il contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus e delle difficoltà incontrate dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown. Il calo maggiore si è registrato nel mese di maggio, con denunce praticamente dimezzate rispetto allo stesso mese del 2019. Seguono aprile e giugno con una riduzione di oltre un terzo nel confronto con l’anno precedente. A seguire marzo e luglio, con cali al di sotto del 20% e, infine, agosto con un più contenuto -13%. I mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, non coinvolti pienamente dalla pandemia, hanno registrato decrementi inferiori al 4%. I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 353.316 a 284.131 (-19,6%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che hanno fatto registrare un calo percentuale più sostenuto del 40,2%, da 63.578 a 38.001. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi otto mesi di quest’anno sono state 823. Pur nella provvisorietà dei numeri, questo dato evidenzia già un aumento di 138 casi rispetto ai 685 registrati nello stesso periodo del 2019 (+20,1%). L’incremento è influenzato dal numero dei decessi avvenuti e protocollati al 31 agosto 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo. A livello nazionale, rispetto ai primi otto mesi dell’anno scorso, si registra una riduzione solo degli infortuni mortali in itinere, che sono passati da 192 a 138 (-28,1%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati da 493 a 685 (+38,9%). Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione di otto casi mortali nelle Isole (da 60 a 52). Il Nord-Ovest si contraddistingue, invece, per un incremento di 124 casi mortali (da 174 a 298), complice soprattutto l’aumento registrato in Lombardia, con 88 casi in più. Il Nord-Est registra un aumento di due decessi (da 159 a 161), il Centro di sei (da 141 a 147) e il Sud di 14 (da 151 a 165).

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