Dal 15 ottobre i dipendenti della Pa e qualunque altro soggetto che entri in un ufficio pubblico, tranne gli utenti, dovranno essere muniti di green pass. Lo prevedono le schede sulle linee guida Funzione pubblica-Salute sui meccanismi di controllo del green pass, diffuse da Palazzo Vidoni.
"Non sono consentite deroghe" all'obbligo, da cui "sono esclusi soltanto gli esenti dalla campagna vaccinale" con idonea certificazione medica. Quindi - si apprende, secondo il testo che ha avuto l'ok della Conferenza unificata - non è consentito ai lavoratori senza green pass essere adibiti allo smartworking in sostituzione del lavoro in presenza
Ciascuna amministrazione pubblica è autonoma nell'organizzare i controlli
È auspicabile, tuttavia, che vengano utilizzate modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all'ingresso e che siano compatibili con la disciplina in materia di privacy.
Quante volte può essere svolto un controllo su accertamento green pass?
L'accertamento potrà essere svolto giornalmente e preferibilmente all'accesso della struttura, ovvero a campione (in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l'ausilio di sistemi automatici.
E' quanto prevedono le linee guida per la verifica del green pass negli uffici pubblici, il cui obbligo è stato esteso a decorrere dal 15 ottobre, a tutti i lavoratori pubblici e privati, messe a punto dai ministri per la Pa Renato Brunetta e della Salute Roberto Speranza, che hanno ottenuto il via libera dalla Conferenza Unificata.
Quanto alla verifica automatizzata del green pass saranno rese disponibili in tempo utile specifiche funzionalità per la verifica automatizzata dei green pass da parte delle amministrazioni. Sarà consentito, in caso di malfunzionamento di tali soluzioni, l'utilizzo dell'applicazione ''VerificaC19'', disponibile gratuitamente sulle principali piattaforme per la distribuzione delle applicazioni sui dispositivi mobili.
Per programmazione turni di lavoro la comunicazione del green pass in anticipo
È previsto per le attività che necessitano pianificazione e programmazione anche di turni che il datore di lavoro possa richiedere ai soggetti obbligati a rendere le comunicazioni sul green pass di farlo con un anticipo (non superiore alle 48 ore) strettamente necessario a soddisfare le esigenze organizzative e a garantire un'efficace programmazione del lavoro.
Conseguenze per il lavoratore senza green pass, il ruolo del mobility manager
Inoltre, il lavoratore senza green pass non potrà accedere o sarà allontanato dal luogo di lavoro e sarà considerato assente ingiustificato, con perdita della retribuzione e di ogni altro emolumento, fino alla esibizione della certificazione verde.
Le linee guida contengono anche indicazioni affinché le amministrazioni, attraverso i mobility manager, con particolare attenzione alle grandi città, predispongano i piani degli spostamenti casa-lavoro tenendo conto delle disposizioni relative all'ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro, proprio al fine di evitare di concentrare un numero eccessivo di personale a bordo dei mezzi pubblici nelle ore di punta.
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