Indirizzare le politiche pensionistiche per i prossimi dieci anni, con un focus su una formula flessibile e adatta alle esigenze del mercato del lavoro. Questo l’obiettivo del Governo, con Durigon, sottosegretario al Lavoro, che, in un’intervista con La Repubblica parla dell'introduzione di “Quota 41”, punto focale nella strategia della Lega. Una misura che, si spera, possa consentire l’uscita dal mondo del lavoro dopo 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Si tratta in buona sostanza del tentativo di dare maggiore flessibilità previdenziale rispondendo in tal modo alle criticità sollevate dalla legge Fornero. A tal proposito Durigon sottoliena che la cancellazione completa della legge Fornero, nonostante rimanga come obiettivo, richiederebbe risorse considerevoli.
Aspettativa di vita nodo cruciale
Dunque, la strategia attuale si concentra su correzioni e aggiustamenti, come l’introduzione di salvaguardie e la progressiva riduzione dell’impatto delle pensioni retributive. Il sottosegretario poi, affronta anche il tema dell’aspettativa di vita. Si tratta di un fattore cruciale nella definizione delle politiche pensionistiche. La Lega ha proposto di bloccare temporaneamente l’aumento dell’età pensionabile legata all’aspettativa di vita, proponendo al contempo la Quota 41 con opzioni di ricalcolo contributivo.
Attenzione ai giovani
Durigon riconosce che la flessibilità previdenziale sotto i 41 anni di contributi è impraticabile. Si propone di assistere i giovani e le imprese nel colmare eventuali lacune contributive e nel recuperare gli anni di formazione attraverso incentivi. Viene promossa anche la previdenza complementare, evidenziando l’importanza di strategie pensionistiche inclusive e proattive.
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