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Sicurezza lavoro, Inail presenta le linee di mandato

Sicurezza lavoro, Inail presenta le linee di mandato

Sicurezza lavoro, Inail presenta le linee di mandato

ROMA - Il consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inail, insediatosi nel luglio dello scorso anno, ha presentato le linee di mandato 2022-2026 indicando le più rilevanti direttrici verso le quali dovrà operare l’Istituto.“Lo ha inteso fare in maniera non rituale o scontata - dice il presidente del Civ dell’Inail, Guglielmo Loy - partendo proprio da una considerazione: la salute e sicurezza sul lavoro è questione viva, mobile che risente delle evoluzioni che caratterizzano in generale la società, l’economia, i settori economici e produttivi, il lavoro”.“Il mondo del lavoro cambia rapidamente - ha spiegato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni - di conseguenza anche le politiche di prevenzione e sicurezza devono adattarsi alle nuove esigenze (…) Le linee di mandato si pongono l’obiettivo di potenziare la prevenzione per il contrasto agli infortuni e malattie professionali (…) C’è una missione da portare avanti: prevenzione, tutela e vicinanza alle aziende”.

Quello della sicurezza sul posto di lavoro è un’emergenza nazionale

Il 2023 è iniziato sotto i migliori auspici in Sicilia per quanto riguarda gli infortuni mortali sul lavoro: nei primi due mesi del 2023, tra gennaio e febbraio, sono stati 2 gli infortuni mortali sul lavoro in Sicilia, il 2,7% dell’intera penisola. Un numero molto ridotto rispetto allo stesso periodo nel 2022, quando le morti registrate furono 7, l’8,2% del totale nazionale. Con questi numeri, la regione passa dal terzo posto nella classifica nazionale di un anno fa al 15esimo posto, con una incidenza media sul numero degli occupati dell’1,5.

La regione che segna la percentuale di morti maggiore è la Lombardia, con ben 14 casi, seguita dal Piemonte, con 10 casi e il 13,7% sul totale. In termini di incidenza sugli occupati, invece, occupa la prima posizione l’Umbria, con un indice di 8,5 e 3 casi mortali, seguita dalle Marche, con 4 morti e un indice del 6,3. Per provincia, i territori che purtroppo hanno registrato le morti sono Messina, al 25esimo posto in classifica per indice di incidenza, registrato al 5,9, e Palermo, al 35esimo posto con un valore del 3,1. I risultati peggiori si registrano a Cremona, con ben 4 casi mortali e un indice di incidenza del 27,5, mentre ben 36 province sul totale non presentano alcun caso di morte. Così come a gennaio, la regione siciliana, secondo i dati forniti dall’Inail ed elaborati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering, rimane bianca, secondo una nomenclatura che si usava nel periodo dell’emergenza sanitaria. Solo il territorio di Messina è segnato come rosso, mentre quello di Palermo è giallo. In generale, la penisola segna un miglioramento rispetto all’anno precedente, con un indice di incidenza media che passa da 3,7 a 3,2. Le uniche regioni rosse sono il Piemonte, il Veneto, l’Umbria, le Marche e la Puglia. Arancioni, invece, la Sardegna, la Liguria, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana, Tutto il resto del territorio nazionale è in bianco. In totale, fino a febbraio, i morti in Italia sono stati 73, contro gli 85 nello stesso bimestre dell’anno precedente, il 14,1% in meno. A questi decessi si aggiungono le 27 morti in itinere, contro le 29 delle stesse nel 2022, con una flessione del 6,9%. Per genere, i decessi sono quasi esclusivamente maschili, 70 sul totale di 73; anche la nazionalità vede una netta prevalenza italiana, trattandosi di 63 casi sul totale, contro 10 stranieri.

La distribuzione per età, invece, è più variegata, nonostante una alta percentuale di decessi, ben il 45,2%, nella fascia dai 55 ai 64 anni, con 33 casi. Segue la fascia 45-54 anni, con il 23,3% e 17 casi. Purtroppo, un alto indice di incidenza si registra nella fascia dei giovanissimi, tra i 15 e i 24 anni. “Lo scenario definito dalle nostre elaborazioni rileva ancora una diffusa emergenza, da Nord a Sud del Paese – dice Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre -. E ciò che preoccupa sempre di più in questa nostra mappatura è, ancora una volta, l’incidenza di mortalità dei giovanissimi lavoratori. Quelli che hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni: più di tre volte superiore a quella dei colleghi che hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni”.Rispetto al 2022 diminuiscono anche le denunce di infortunio: ben il 29,1% rispetto la fine febbraio del 2022. Erano state, infatti, 121.994 a febbraio 2022, e sono 86.483 quelle del 2023. Per genere, in questo caso, si mantiene un equilibrio maggiore: le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nel primo bimestre dell’anno sono state 31.867, quelle dei colleghi uomini 54.616. Il calo è molto probabilmente dovuto al netto calo delle denunce di infortunio per Covid: lo scorso anno nei primi due mesi dell’anno erano state circa 33.000, circa un terzo del totale delle denunce presentate nel 2023.

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