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Visite fiscali, in sei mesi un lavoratore su dieci "beccato", ecco la situazione al Sud

Visite fiscali, in sei mesi un lavoratore su dieci "beccato", ecco la situazione al Sud

Visite fiscali, in sei mesi un lavoratore su dieci “beccato”, ecco la situazione al Sud

Nei primi 6 mesi del 2021, l’Inps ha effettuato 459.490 visite di controllo domiciliari e in ben 46.824 casi, circa uno su 10, i lavoratori sono incappati nell’esito meno auspicabile: “assente non giustificato/sconosciuto”. E' quanto emerge da un dossier del Csel, Centro Studi Enti Locali, elaborato per l'Adnkronos sulla base di dati Inps e del Ministero dell’Economia delle Finanze.

L’attività ispettiva Inps è volta a verificare l’effettivo stato di malattia del lavoratore dipendente e la visita, ricorda il centro studi, può essere richiesta dal datore di lavoro o disposta d’ufficio dall’Istituto di previdenza stesso.

Nello specifico, sono risultati assenti ingiustificati oltre 21mila dipendenti del settore privato e più di 25mila del settore pubblico. Nel mirino dei “controllori” sono finiti soprattutto i lavoratori del Sud (43% del totale, contro il 37% del Nord e il 20% del Centro) e le donne, che hanno rappresentato il 59% del totale dei lavori soggetti a visite fiscali.

La percentuale di lavoratori che hanno avuto almeno un giorno di malattia nel secondo trimestre 2021 è stata del 22% nel settore pubblico, contro il 16% nel settore privato.

Nello stesso periodo dell’anno, il numero complessivo di certificati di malattia presentati è stato di 5.604.253 per un totale di 33.620.452 giornate e oltre 3 milioni di lavoratori coinvolti.

Per i lavoratori pubblici l’occhio dell’Inps si è dimostrato più vigile rispetto al settore privato: il numero medio delle visite fiscali ogni 1.000 certificati è di 103,8 (1 su 10 circa), un tasso di verifiche più che quadruplo rispetto all’ambito privato in cui si è fermato a quota 23,2 su mille. Nel mirino dei “controllori” sono finiti soprattutto i lavoratori del Sud (43% del totale, contro il 37% del Nord e il 20% del Centro) e le donne, che hanno rappresentato il 59% del totale dei lavori soggetti a visite fiscali. (ADNKRONOS)

redazione

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