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Autonomia differenziata, Sammartino: “Tutelare gli interessi della Sicilia”

Autonomia differenziata, Sammartino: “Tutelare gli interessi della Sicilia”

Autonomia differenziata, Sammartino: “Tutelare gli interessi della Sicilia”

La Giunta Schifani è fatta ed è ora per la nuova classe dirigente della Regione Siciliana di aprire il dibattito sui temi rilevanti per l'Isola, a partire dalla questione dell'autonomia differenziata.

Su questo argomento si è espresso il vicepresidente Luca Sammartino, delegato dal governatore Schifani a partecipare oggi alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alla presenza del ministro Roberto Calderoli.

Autonomia differenziata, la posizione di Sammartino e il dibattito

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha delegato il vicepresidente Luca Sammartino a partecipare oggi alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Ci sarà anche il ministro Roberto Calderoli e si affronterà anche l'esame della bozza del ddl sull'autonomia differenziata.

"Siamo pronti ad ascoltare, dialogare, parlare - dichiara Sammartino - ma la Sicilia e il Sud devono recuperare il gap e i livelli di assistenza e poi discuteremo di autonomia differenziata. Vogliamo capire, approfondire e quindi rivendicare quanto spetta alla nostra Regione. La nostra posizione è prima di tutto quella di tutelare gli interessi della Sicilia e comprendere a fondo cosa porta alla Sicilia l'autonomia differenziata".

Da sempre il tema dell'autonomia differenziata è abbastanza dibattuto e divisivo nel mondo della politica. L'autonomia di cui si parla riguarderebbe principalmente 4 settori: scuola, sanità, ambiente e politiche del lavoro. In genere, tra i sostenitori della trasformazione della bozza in legge ci sono i governatori del Nord. Le Regioni del centro-sud, invece, si mostrano più scettici.

Tra i più critici nei confronti del ddl c'è il governatore campano Vincenzo De Luca, che lo ha definito "un provvedimento che genera caos e spacca in due il Paese". Contraria la posizione di rappresentanti politici del Nord, come i governatori Luca Zaia (Veneto) e Giovanni Toti (Lombardia), che vedono nell'autonomia differenziata un'opportunità di crescita e non la causa dell'Italia a due-tre velocità.

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