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Covid con noi da quasi tre anni: cambiano le regole di fine quarantena

Covid con noi da quasi tre anni: cambiano le regole di fine quarantena

Covid con noi da quasi tre anni: cambiano le regole di fine quarantena

La pandemia Covid-19 ci tiene compagna da quasi tre anni, quando un'infezione mai vista prima si è diffusa dal mercato di Wuhan a tutto il resto del mondo.

Era il 17 novembre 2019 quando è stato registrato il primo epicentro della pandemia di Covid-19 nel “Huanan Seafood Wholesale Market” di Wuhan.

Da "virus letale" a "normale influenza", come è cambiato in tre anni il Covid

Da quel momento, il coronavirus non è più quello originario grazie soprattutto ai vaccini che ne hanno limitato enormemente la pericolosità e fatto diventare, pian piano, quasi come una forte influenza.

Per adattarsi all'uomo e sopravvivere, Sars-CoV-2 ha sviluppato numerose varianti: da Alfa a Centaurus passando per Delta e Omicron, sono cambiati anche i tempi con cui l'organismo sviluppa la malattia. E oggi la guerra contro il Covid non è ancora finita, anche se sono cambiate le regole e i mezzi con cui fronteggiare il virus.

Il Covid in Italia oggi, la pandemia non è ancora finita

Se dunque il Covid sembra essere entrato in una fase endemica anche le misure per fronteggiarlo cambiano.

"La pandemia è completamente cambiata rispetto a due anni fa. In Italia siamo in presenza di una immunità ibrida, determinata dal grande contagio e, soprattutto dalla grande campagna vaccinale, che ha visto l'Italia tra i Paesi più performanti del mondo. Questa immunità ibrida - ha detto Vaia a porta a Porta in onda questa sera su rai Uno - ci rende più forti. Il virus non è meno cattivo, ma è cambiato nel senso che le nostre azioni lo hanno reso più contagioso ma meno patogeno".

Cambiano le regole di fine quarantena

Si va verso un nuovo cambio di regole per la quarantena dei positivi al Covid-19. L’idea, ha spiegato il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine di un evento sulle vaccinazioni al Ministero della Salute, è quello di eliminare “eventualmente anche il tampone finale”, almeno per chi è asintomatico.

Cinque giorni per gli asintomatici e per chi positivo con sintomi lievi

Lo Spallanzani raccomanda un periodo di isolamento di cinque giorni per gli asintomatici e per chi – positivo – presenta soltanto sintomi lievi, senza febbre. Per questi ultimi si chiederebbe però l'accortezza però di usare la mascherina se non ci si è negativizzati dopo il quinto giorno. L’Istituto precisa subito che si tratta di raccomandazioni e non imposizioni, perché questo "è il momento della responsabilità”.

Tamponi "fai-da-te"

L’Istituto romano ha poi parlato della questione di tamponi fai da te, negli scorsi mesi indicati da molti membri del mondo della medicina come un fattore di rischio per la diffusione del virus, perché meno affidabili di quelli fatti in farmacia. “La comunità scientifica ritiene oggi gli auto test strumento accurato e idoneo a documentare la fine del contagio", si legge nel parere

Covid in Sicilia: +22,5% casi in una settimana, ricoveri in calo

I contagi in netto aumento in Sicilia ma ricoveri in calo. Nella settimana dal 7 al 13 novembre si registra un incremento delle nuove infezioni, con un’incidenza di positivi pari a 10.448 (22.52%) e un valore cumulativo di 209/100.000 abitanti. E' quanto emerge dal bollettino settimanale del dipartimento Asoe della Regione siciliana.

Enna, Trapani e Palermo i tassi più elevati di contagio

Il tasso di nuovi casi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Enna (242/100.000 abitanti); Trapani (240/100.000) e Palermo (233/100.000).

Le fasce d'età che rischiano di più in Sicilia

Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 ed i 69 anni(299/100.000), tra gli 80 e gli 89 anni (296/100.000), e tra i 70 e i 89 anni (293/100.000). Le nuove ospedalizzazioni sono, invece, in diminuzione e più di metà dei pazienti in ospedale risultano non vaccinati.

Vaccinazioni

Nella settimana dal 9 al 15 novembre le vaccinazioni si attestano al 24,95% nella fascia d'età 5-11 anni. Hanno completato il ciclo primario 66.151 bambini, pari al 21,46%. Gli over 12 vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,85%, mentre ha completato il ciclo primario l’89,50%.

Hanno ricevuto la terza dose 2.768.710 persone, pari al 72,36% degli aventi diritto. Il ministero della Salute ha autorizzato, dal 23 settembre, l’utilizzo dei vaccini m-Rna aggiornati alle varianti BA.1 e BA.4-5 per la quarta dose, su richiesta dell’interessato, agli over 12 che abbiano ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni. Sempre dal 23 settembre è consentito l’utilizzo dei vaccini m-Rna per la variante Original/Omicron BA.4-5 per la quinta dose ai soggetti fragili.

La quinta dose

Dal 17 ottobre la somministrazione della quinta dose con vaccino bivalente è consentita anche agli over 80, agli ospiti in Rsa e alle persone over 60 con fragilità. Complessivamente le quarte dosi finora somministrate sono 172.981, delle quali 157.746 ad over 60, mentre le quinte dosi erogate sono state 1.982.

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