ROMA - "A febbraio la Commissione Europea dava una previsione di crescita per l'Italia del 4,1%, una crescita significativa. Il trascinamento della crescita dell'anno scorso è pari al 2,3%, quindi anche se, per ipotesi, la nostra economia restasse piatta cresceremo del 2,3%". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso dell'audizione nelle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "Questo quadro macroeconomico è cambiato in peggio bruscamente con la guerra in Ucraina. Vi è una spinta verso l'alto del prezzo dell'energia, la nostra esposizione verso la Russia in termini di esportazioni è relativamente limitata, però molte imprese italiane hanno una quota significative delle proprie vendite in Russia", ha aggiunto.
"Noi quest'anno ipotizziamo una crescita del 2,9%, questo è uno scenario in cui si ipotizza una flessione del Pil nel primo trimestre di quest'anno e una graduale ripresa nei prossimi trimestri. Si cresce meno rispetto a quanto ipotizzato nella Nadef, è cambiato il commercio internazionale. Poi vi è la componente legata agli effetti della guerra e il peggioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese. Per gli anni prossimi - ha spiegato - si ipotizza una crescita più bassa di quella ipotizzata dalla Nadef, con un 2,3% per il 2023".
(ITALPRESS).
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