Palermo, bocciata la mozione di sfiducia a Leoluca Orlando
Leoluca Orlando resta sindaco di Palermo: al termine di una lunga discussione cominciata ieri mattina, a tarda sera è stata bocciata la mozione di sfiducia presentata nei giorni scorsi dai consiglieri dell'opposizione e discussa nella Sala delle Lapidi.
Al momento del voto sulla sfiducia, per la quale sarebbero stati necessari ventiquattro voti, erano presenti in aula trentanove consiglieri.
I favorevoli sono stati diciannove (il numero dei firmatari della mozione, sottoscritta da Forza Italia, Lega Nord, Fdi, +Europa, Oso e da esponenti del gruppo misto), contrari venti.
La maggioranza ha votato compatta per il no, assente solo un consigliere.
Accattonaggio politico
"Ho visto in aula accattonaggio politico, ma la maggioranza è stata inossidabile" ha detto Orlando commentando l'esito del voto.
"Questa coalizione - ha aggiunto - è unione di minoranze, ma diventa maggioranza nella città perché esiste una visione condivisa e io ne sono il garante. Se dovessi constatare che non c'è la volontà di dare risposte alla città, un'assenza di condivisione della visione da parte della maggioranza sarei io a staccare la spina".
Città dei diritti di tutti
Secondo Orlando per l'opposizione di destra "c'è un'ossessione per Ztl, migranti, diritti delle coppie omosessuali, attività artistiche".
"Rivendico - ha concluso - di aver fatto di Palermo una città dell'affermazione dei diritti di tutti e di ciascuno".
Orlando, c'è tanto da fare
"C'è tanto da fare - aveva detto il sindaco nel suo intervento in aula - e nessuno meglio di me conosce i problemi di questa città. Sono tutto tranne che stanco. Non tiro i remi in barca".
E ha annunciato che "dal 30 settembre riprenderemo gli incontri con la città. Prima del lockdown ne avevamo fatti 65, bisogna continuare senza avere paura del dissenso".
I commenti da destra a sinistra
Per Igor Gelarda (Lega Nord), tra i firmatari della mozione, "Orlando è ostaggio della sua maggioranza che non rinuncia alle poltrone".
"Il tempo della pazienza per noi è scaduto da tempo, così i cittadini restano e resteranno senza servizi", ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia Francesco Scarpinato.
"I problemi non ancora risolti - ha detto il capogruppo Pd in consiglio comunale Rosario Arcoleo - vanno affrontati senza perdere tempo: rifiuti, cimiteri, trasporto pubblico e periferie restano temi vivi e va dato un segno di svolta immediato, con scelte condivise".
"Non abbiamo fatto il gioco dei leghisti - ha sottolineato il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici - ma dobbiamo cambiare rotta: non ascoltiamo da tempo la città. Il sindaco corregga subito il tiro, serve il dialogo".
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