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Pescherecci sequestrati in Libia, D'Incà, “Farnesina al lavoro”

Pescherecci sequestrati in Libia, D'Incà, “Farnesina al lavoro”

Pescherecci sequestrati in Libia, D’Incà, “Farnesina al lavoro”

ROMA - Il ritorno dei pescatori italiani di Mazara del Vallo trattenuti da oltre un mese in Libia “è una priorità assoluta per il governo”. E' quanto affermato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà nel corso di un question time a Montecitorio. “L’impegno del governo - ha sottolineato - è massimo e caratterizzato come è d’obbligo in questi casi da un basso profilo mediatico e da un’azione sottotraccia”. “Il ministro Di Maio ha confermato tutto il nostro impegno - ha aggiunto -. La Farnesina da subito ha avviato contatti per verificare le condizioni dei connazionali e sollecitare una soluzione della vicenda. Fin dall'inizio sono in buone condizioni e trattati correttamente”. Quanto alle indiscrezioni di stampa su presunte richieste di scambio dei pescatori con detenuti libici in Italia, queste non sono secondo D’Incà “né confermate né in alcun modo formalizzate”.

“Non sono assolutamente soddisfatta dalla risposta che il governo ci ha dato in merito alla gravissima vicenda dei due pescherecci di Mazara del Vallo (Trapani), con diciotto membri di equipaggio a bordo, sequestrati dalle autorità libiche lo scorso primo settembre e ancora bloccati a Bengasi”, ha detto Matilde Siracusano, deputata siciliana di Forza Italia, intervenendo durante il question time. “Il ministro D’Incà ci ha raccontato ciò che è accaduto in queste settimane, conosciamo perfettamente la cronaca degli eventi. Quello che non abbiamo ben capito è cosa il governo intenda fare per riportare a casa i nostri connazionali. Siamo profondamente dispiaciuti per l’assenza in Aula del ministro degli Esteri Di Maio, questo conferma come l’esecutivo stia pericolosamente sottovalutando questa vicenda. Se una cosa del genere fosse successa a cittadini tedeschi, francesi, americani o russi, la conseguente crisi diplomatica sarebbe stata risolta in pochissime ore. Invece, in questo caso abbiamo collazionali bloccati all’estero, con il totale immobilismo delle nostre istituzioni. L’Italia è irrilevante a livello internazionale, non ha una politica estera. Mi chiedo, dove sono gli intellettuali che dibattono nei talk show o i dirigenti buonisti della sinistra tutti sempre preoccupati per le vite in pericolo nel Mediterraneo? In queste settimane abbiamo udito solo un silenzio religioso, un silenzio assoluto. Le vite in pericolo nel Mediterraneo non sono solo quelle dei migranti, che certamente vanno salvate, ma sono anche quelle dei nostri pescatori siciliani che stanno settimane in mare, certamente non per delinquere ma per portare il pane a casa. Anche di loro ci dobbiamo occupare con la stessa apprensione. Io le chiedo, ministro D’Incà, dal profondo del cuore, per conto di queste famiglie disperate: riportateli a casa”, ha concluso Siracusano.

Intanto, per ribadire la solidarietà ai marittimi e agli armatori dei pescherecci Antartide e Medinea che dall’1 settembre sono sotto sequestro in Libia a Bengasi e per lanciare un ulteriore appello alle autorità a affinché possa sbloccarsi presto e positivamente la vicenda, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca con il supporto logistico del Comune, hanno organizzato per oggi alle 10 nella piazza della Repubblica a Mazara del Vallo una manifestazione in forma statica di solidarietà anche a sostegno delle famiglie dei marittimi e degli armatori. L'amministrazione comunale rivolge un invito alla partecipazione di cittadini, forze sociali ed economiche della città. Un invito è stato rivolto anche alle scuole superiori per la partecipazione di delegazioni.

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