ROMA - “È stata confermata la volontà per un forte coinvolgimento parlamentare, di questo sono personalmente soddisfatto. Le Camere voteranno le linee di indirizzo entro i primi di ottobre. La discussione oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata lunga e articolata ma costruttiva con un clima positivo. Recovery Fund è una scommessa per il futuro dell’Italia. Mi sembra che la volontà di non sbagliare sia molto diffusa”.
Con queste parole del capogruppo Pd, Andrea Marcucci, pronunciate al termine dell’incontro con il presidente Conte, il Governo giallorosso prova a spegnere le polemiche sui presunti ritardi nella stesura dell’elenco delle priorità da presentare all’Unione europea e da finanziare attraverso le risorse messe a disposizione dal Recovery Fund.
Secondo i partiti di opposizione, il problema non sono tanto i ritardi e le divisioni all’interno della maggioranza sui contenuti del Recovery Plan, quanto piuttosto la debolezza dei suoi contenuti.
“Le linee guida che il governo ha predisposto per il Recovery Plan sono così eteree e prive di sostanza da poter perfino essere condivisibili”, ha detto Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
“Non un solo nodo è stato sciolto per le evidenti contraddizioni politiche della maggioranza e per l’elenco della spesa che ogni Ministero sta predisponendo senza alcuna ratio. E questo nonostante le molteplici task force, il piano Colao, la definizione del Pnr e la settimana di Stati Generali. Sono passati mesi ma siamo ancora ai preliminari, peraltro senza alcun coinvolgimento delle opposizioni e senza uno straccio di visione del Paese”.
Il governo Conte respinge le accuse e parla di “partita cruciale”. “Nelle prossime settimane - si legge in una nota di Dalila Nesci, deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari sociali - ci attende una partita cruciale, quella dell’utilizzo delle risorse del Recovery Fund, che dobbiamo giocare al meglio per consegnare al Paese una sanità pubblica più efficiente, equa e vicina ai cittadini, guardando ben oltre l`emergenza che stiamo vivendo”.
E ribadisce le priorità: “I nostri obiettivi sono molto chiari: occorre innanzitutto fermare la deriva della privatizzazione e dare priorità alla sanità pubblica, da Sud a Nord, per un accesso universale alle cure. Puntiamo al superamento definitivo della ‘quota capitaria pesata’ come criterio di finanziamento dei sistemi sanitari regionali, all’aggiornamento e rifinanziamento del tariffario dei Livelli essenziali di assistenza. Condividiamo con il ministro Speranza l’accento posto sul concetto di ‘prossimità’ - sottolinea la deputata - si dovrà lavorare molto per convertire i piccoli ospedali sul territorio e realizzare una vera sanità di prossimità, e finanziare le reti territoriali e ospedaliere ampliando l’attuale numero di posti letto per abitante”.
“Infine è fondamentale il superamento del Drg, l'attuale sistema per la definizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, investendo sull’efficienza gestionale e la qualità dei servizi resi ai cittadini. Lavoreremo con determinazione per portare a casa questi risultati: l’occasione del Recovery Fund è unica e non possiamo lasciarcela sfuggire”, conclude Nesci.
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