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Referendum, Barbagallo, “Bene la vittoria del Sì, ora le riforme”

Referendum, Barbagallo,  “Bene la vittoria del Sì, ora le riforme”

Referendum, Barbagallo, “Bene la vittoria del Sì, ora le riforme”

di Raffaella Pessina

PALERMO - Il Sì al referendum per la riduzione del numero dei parlamentari alla Camera e al Senato ha stravinto. Giorgio Pasqua, capogruppo del M5S all’Ars, ha commentato così il risultato: “La schiacciante vittoria del sì è la chiarissima conferma che il M5S ha saputo interpretare la volontà popolare e dargli quella voce che la politica, attenta spesso solo al proprio tornaconto, per troppo tempo ha cercato di soffocare. Chi ha cercato in tutti i modi di etichettare il referendum in chiave anti-M5S è servito. Il risultato, eccezionale, quasi plebiscitario in Sicilia, è la conferma di quella voglia di cambiamento che c’è in giro e per la quale il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto e si batterà sempre, nel nome e per conto dei cittadini”.

Esulta anche il Partito democratico in Sicilia. Anthony Barbagallo, commentando l’esito delle consultazioni regionali parla di sconfitta di Musumeci: “La netta vittoria del sì in Sicilia - dice il segretario regionale del Pd - impone adesso di lavorare ad una riforma elettorale che salvaguardi la rappresentanza dei territori e soprattutto delle province più piccole, oggi maggiormente a rischio”.

Non ha risparmiato critiche ai pentastellati, invece, il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia: “Il referendum non può essere strumentalizzato dai 5 Stelle per tentare di oscurare la scomparsa elettorale. E non è vero che vi sia da parte del M5S un deficit territoriale, tutt’altro. Governano Roma e Torino, incalzarono il Governatore Musumeci in Sicilia con risultati altissimi. La vittoria del sì è degli italiani che hanno espresso una volta ancora la volontà di modernizzare e riformare le istituzioni: elezione diretta del Capo dello Stato, fine del bicameralismo paritario”.

Replica alle dichiarazioni di Luigi di Maio sulla necessità di intervenire per tagliare gli stipendi ai parlamentari Francesco Paolo Sisto di Forza Italia: “Il giustizialismo populista e inqualificabile di Di Maio - ha scritto Sisto in una nota - ci ha portati dove siamo arrivati, i 5 Stelle sono stati la rovina del Paese, hanno portato semplicemente scompiglio. L’incompetenza di alcuni ministri al governo mi sembra addirittura comica. Questo è un Paese che non è abituato all’incompetenza, qui siamo alla follia che chi meno sa più ha. Questo è un referendum che taglia i parlamentari e la democrazia. Più siamo e meglio è, il prossimo sarà un parlamento inutilizzabile e sotto scacco delle lobby. I partiti decideranno i parlamentari, deciderà la casta, esattamente quello che il M5S diceva di voler combattere”, ha concluso Sisto.

Antonio Catalfamo, capogruppo de La Lega per Salvini Premier all’Assemblea Regionale Siciliana interviene in modo critico: “Il Movimento 5 Stelle canta vittoria per il Sì al referendum, ignorando o facendo finta di ignorare che questo risultato non fa altro che sostanzialmente tagliare proprio i M5S, visti i loro risultati elettorali. Ma al di là del fatto che in questo momento questo taglio di rappresentanza colpirà paradossalmente proprio chi l’ha proposto, resta il fatto che a pagare il prezzo in termini di propri rappresentanti sarà soprattutto la Sicilia che perderà un numero considerevole di senatori e deputati. Resta il fatto – aggiunge Catalfamo - che adesso le Camere in carica sono fortemente delegittimate politicamente, al di là degli aspetti strettamente costituzionali che andranno valutati. Il risultato elettorale complessivo per le Regioni conferma che a livello nazionale il centrodestra guida 15 regioni su 20 e che la sinistra tiene solo e nemmeno tutte le proprie roccaforti storiche”.

Raffaella Pessina

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