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Referendum, in Sicilia sembrerebbe un flop

Referendum, in Sicilia sembrerebbe un flop

Referendum, in Sicilia sembrerebbe un flop

A giudicare dalla bassissima affluenza alle urne, sembrerebbe un flop il quesito referendario in Sicilia. Nell'Isola alle dodici di ieri solo poco più del sei per cento dei votanti si era recato alle urne, precisamente il 6,41, il dato più basso in Italia. Anche alle 19 alla Sicilia è toccato il record italiano in negativo: 16,9 per cento. Nell'Isola, l'affluenza più alta alle 19 è stata registrata nella provincia di Enna con 18,17% e la più bassa in quella di Agrigento con il 15,71%. L'Isola ha lasciato l'ultimo posto della classifica nazionale soltanto alle 23, quando l'affluenza ha fatto toccare il 24,78%, meglio del 23,41% della Sardegna ma ben lontano dal 36,96% della Basilicata, terz'ultima in classifica. Uno dei motivi potrebbe essere da ricercare nel fatto che in Sicilia non ci sono elezioni amministrative, che si svolgeranno in ottobre. Il dato è stato diffuso dal ministero dell'Interno. I seggi aperti anche oggi I seggi ieri sono stati aperti fino alle 23 e oggi sarà possibile votare dalle sette alle 15. Il quesito referendario I cittadini maggiorenni devono votare Sì oppure No al quesito referendario: se vince il fronte del Sì viene confermata la riforma costituzionale degli articoli 56, 57 e 59 con il taglio di 115 senatori e 230 deputati con la conseguente modifica della rappresentanza democratica. Se, invece, dovesse vincere il No il Parlamento non subirebbe nessuna modifica. Un referendum senza quorum Quello sul taglio dei parlamentari è un referendum senza quorum, significa che è valido a prescindere dalla percentuale di elettori che si recheranno alle urne. Vince il fronte che ottiene anche un solo voto in più.

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