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Coronavirus, la campagna di vaccinazione partirà da gennaio, segnata dalla primula, il suo simbolo

Coronavirus, la campagna di vaccinazione partirà da gennaio, segnata dalla primula, il suo simbolo

Coronavirus, la campagna di vaccinazione partirà da gennaio, segnata dalla primula, il suo simbolo

Sarà un fiore, una primula, il simbolo della campagna dei vaccini anti covid che partirà a metà gennaio, ma già da oggi il Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, dovrà indicare a Pfizer numero di dosi e luoghi a livello regionale dove far arrivare le prime dosi. Se ne è parlato ieri durante la conferenza stampa per la presentazione del simbolo, realizzato dall'architetto Stefano Boeri, che, presente Arcuri, ha illustrato anche lo slogan della campagna: "L'italia rinasce con un fiore". Una primula per uscire da un inverno cupo "Quest'idea di una primula che ci aiuti a uscire da un inverno cupo - ha detto Boeri - è il messaggio che vogliamo dare. Il fiore è il segnale di inizio della primavera, un simbolo di serenità e rinascita". Il Commissario Arcuri, ha confermato invece, come anticipato il giorno prima dal ministro per la Salute Roberto Speranza, che la campagna per la vaccinazione inizierà a metà gennaio. "Stiamo lavorando senza sosta - ha detto - per partire in quel periodo", ribadendo che i primi a essere vaccinati saranno operatori sanitari e personale e ospiti delle Rsa. "I numeri delle persone da vaccinare nelle diverse regioni saranno perfezionati in queste ore" ha aggiunto. Un simbolo di speranza e rinascita "Ci siamo chiesti quale fosse il simbolo giusto per la campagna, un simbolo che dovesse essere molto forte e allo stesso tempo molto semplice in modo che arrivasse a tutti gli italiani e desse con il vaccino un segno di fiducia, speranza, rinascita" ha detto Boeri, sottolineando che la sfida era quella di immaginare un simbolo che fosse da un lato in grado di contrastare la "fragilità, che è sicuramente l'eredità più pesante di questa pandemia", e dall'altro di esaltare i punti di forza emersi in questi mesi, la "solidarietà e la generosità di migliaia di operatori sanitari e di tutti i cittadini, e il fortissimo coraggio e investimento da parte della comunità scientifica". Ecco perché la scelta è ricaduta su un fiore, "il primo disegno che fa un bambino ma anche un simbolo forte di rinascita". "Il fiore è un simbolo semplice e potente - ha detto Arcuri - Questi padiglioni saranno nelle piazze italiane e tutti coloro che lo vorranno potranno andare a vaccinarsi. Abbiamo dato in questi mesi una grande prova di essere una comunità e auspico davvero che questa comunità possa ritrovarsi intorno a questo simbolo di rinascita". Speranza e la tabella di marcia della campagna Sabato, nel giorno del via libera da parte della Food and drug administration, l'autorità statunitense per i farmaci, al vaccino Pfizer-BionTech e dell'annuncio dei primi vaccinati in Usa, il ministro Speranza aveva illustrato la tabella di marcia della campagna vaccinale. Si partirà con una prima tranche di dieci milioni di dosi tra gennaio e marzo ma, in totale, l'Italia ha già opzionato 202.573.000 dosi. Quanto alla scelta di vaccinarsi, "abbiamo deciso per la strada della volontarietà - ha confermato Speranza - e passo dopo passo vedremo quale quale sarà la reazione dei cittadini, ma io sono ottimista". Una campagna per far scegliere la vaccinazione Per convincere più italiani possibile a vaccinarsi, verranno anche realizzati dei totem informativi da installare davanti agli ospedali, nei parchi, negli uffici pubblici e nelle scuole. Quanto ai tempi, Arcuri ha confermato che si partirà a metà gennaio anche se si sarà prima un "giorno simbolico" nel quale "inizieranno le vaccinazioni in tutta Europa" poiché "non ci sarà un paese che parte prima di un altro". Il cuore della campagna tra primavera e estate "Gennaio - ha confermato Speranza - sarà il mese delle vaccinazioni e speriamo di partire insieme a tutti gli altri Paesi Ue, ma il cuore della campagna vaccinale arriverà a primavera inoltrata perché non basteranno solo le prime due autorizzazioni ma abbiamo bisogno anche di ulteriori autorizzazioni di vaccini, che speriamo arrivino nel più breve tempo possibile". La prime due aziende che dovrebbero ottenere il via libera dalle nostre autorità regolatorie - e che, come previsto nel Piano presentato alle Camere dal Ministro, forniranno i vaccini all'Italia - sono Pfizer-BionTech e Moderna. Nel primo trimestre del 2021 dovrebbero appunto fornire all'Italia, come da contratto, rispettivamente otto milioni e ottocentomila e un milione e trecentocinquantamila dosi. Pfizer, come detto, ha già ottenuto il via libera dalla Fda e l'ok dell'autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l'Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell'incontro annunciato per il 12 gennaio. Tutti i vaccini da somministrare in Italia Il nostro Paese ha però stretto accordi anche con altre aziende, per un totale di oltre duecento milioni di dosi, un numero potenzialmente sufficiente per vaccinare tutta la popolazione e conservare anche delle scorte. L'Italia potrà infatti contare sui vaccini di Pfizer-Bnt (che fornirà quasi ventisette milioni di dosi complessive), AstraZeneca (oltre quaranta milioni), Johnson&Johnson (quasi cinquantaquattro), Sanofi (oltre quaranta), CureVac (oltre trenta) e Moderna (quasi undici milioni di dosi). Nonostante il ritardo annunciato per la produzione di Sanofi-Gsk (il cui vaccino dovrebbe arrivare alla fine del 2021), l'Italia dovrebbe dunque avere comunque una copertura sufficiente. Su queste basi, ha detto il ministro Speranza, "il cuore delle vaccinazioni sarà il periodo compreso tra la primavera e l'estate". Tempistica confermata dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, secondo il quale "entro l'estate offriremo il vaccino a tutti i residenti del Paese". L'obiettivo di stringere i tempi Il principale obiettivo di chi sta organizzando la campagna vaccinale è comunque quello di stringere i tempi. "Anche in ambito Ue - ha chiarito Speranza - si inizierà con il vaccino Pfizer e l'Agenzia italiana del farmaco Aifa è pronta a formalizzare la procedura italiana immediatamente dopo il via dell'Ema". Sabato si è tenuto un vertice tra Governo e Regioni per la fornitura in "tempi rapidissimi" da parte di ogni Regione del numero dei primi soggetti che dovranno essere vaccinati. Nella prima fase che scatterà a gennaio saranno quasi due milioni le persone alle quali somministrare il vaccino, cominciando da operatori sanitari e sociosanitari e personale e ospiti delle Rsa. Una persona da vaccinare su tre in Lazio e Lombardia Stando ai numeri, una persona da vaccinare su tre si trova in Lazio e Lombardia. Si sono "ridotti i tempi di distribuzione delle prime dosi del vaccino rispetto alle previsioni e dobbiamo accelerare", ha detto Boccia. Vaccinazione in gazebo a forma di primula La vaccinazione avverrà anche nelle piazze, all'interno di gazebo appositamente allestiti e che avranno la forma di una primula. Le strutture saranno millecinquecento e vi saranno somministrate le dosi nella seconda fase della campagna di vaccinazione. I gazebo, hanno spiegato Arcuri e Boeri, saranno collocati nelle piazze di tutt'Italia, ma anche davanti agli ospedali e nei campi sportivi. Oltre agli spot su radio, tv, siti web e social, la campagna informativa per invitare gli italiani a vaccinarsi prevede anche la realizzazione di totem informativi davanti agli ospedali, nei parchi, negli uffici pubblici e nelle scuole.

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