Dopo un lungo periodo di siccità, la Sicilia ha finalmente visto un incremento delle piogge, contribuendo a riempire i bacini idrici. Al 29 gennaio, secondo i dati dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, le riserve d’acqua della regione hanno raggiunto i 256 milioni di metri cubi, un netto aumento rispetto ai 174 milioni registrati a dicembre.
Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si registra un calo significativo: gennaio 2024 contava quasi 40 milioni di metri cubi d’acqua in più. Alcuni invasi, in particolare la diga Ancipa sul fiume Troina, hanno recuperato 19 milioni di metri cubi, mentre la diga Lentini ha guadagnato 18 milioni di metri cubi.
Ripresa per Pozzillo e Piana del Leone
Segnali positivi arrivano anche dalla diga Pozzillo, sul lago Simeto, che è passata da 4,5 milioni a 23 milioni di metri cubi. La diga Piana del Leone, sul fiume Verdura, che era completamente asciutta, ha registrato un recupero di 2 milioni di metri cubi.
Altri bacini, come Disueri sul fiume Gela, Furore sul Burraito e Gammauta sul Sosio, mostrano invece condizioni pressoché invariate. Un lieve miglioramento è stato registrato dalla diga Garcia sul Belice sinistro, con un incremento di 2 milioni di metri cubi. In ripresa anche le dighe di Prizzi sul fiume Raia, Rosamarina sul San Leonardo e Santa Rosalia sul fiume Irminio.
È importante sottolineare che gran parte dell’acqua contenuta negli invasi non è destinata solo al consumo potabile, ma anche ad uso irriguo ed elettrico, riducendo la disponibilità per l’uso umano a meno di un terzo del totale.
Il bilancio delle piogge
Le precipitazioni di gennaio hanno mostrato forti differenze a livello regionale. I dati del SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) evidenziano un buon apporto nei bacini dei Nebrodi, mentre le zone sud-orientali continuano a soffrire un forte deficit idrico.
Il 2024 si è confermato l’anno più arido degli ultimi cinque, il quarto consecutivo con precipitazioni inferiori alla media storica. La scarsità d’acqua, aggravata dalle infrastrutture obsolete e dalle perdite nella rete, ha reso necessario il razionamento idrico in molte città. Le misure adottate hanno permesso di ridurre il consumo delle risorse disponibili, limitando i prelievi al 4% nei mesi di ottobre e novembre, rispetto al 10% registrato in passato.
L'intervento del commissario per la siccità
Per affrontare l’emergenza e trovare soluzioni a lungo termine, la Regione ha istituito l’ufficio del commissario per l’emergenza siccità. Da mesi, questo organismo lavora per gestire la crisi attuale e pianificare interventi infrastrutturali volti a prevenire situazioni simili in futuro.
Il governo regionale sta collaborando con Nicola Dell’Acqua, commissario nazionale per l’emergenza idrica. Il piano d’azione è stato formalizzato con il decreto del presidente della Regione n. 510/Gab del 2 febbraio 2024, che ha istituito un’unità di crisi presso l’Assessorato all’Agricoltura. Questo organismo ha il compito di individuare eventuali deroghe per affrontare l’emergenza e garantire un approvvigionamento idrico più stabile per la popolazione e il settore agricolo.
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