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Aiop, un quarto dei sanitari morti contagiati sul lavoro

Aiop, un quarto dei sanitari morti contagiati sul lavoro

Aiop, un quarto dei sanitari morti contagiati sul lavoro

Più di un quarto delle morti di Covid-19 causate da contagi sui luoghi di lavoro è avvenuto tra il personale sanitario e socio-assistenziale. A dirlo è Barbara Cittadini, presidente l'Associdelazione italiana ospedalità privata (Aiop), commentando i dati del 19/o report curato dalla Consulenza statistico attuariale dell'Inail sui contagi da Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Sono numeri che rendono necessario "mantenere alta la soglia di attenzione" sulle misure di contrasto al virus che "devono affiancare e potenziare la campagna vaccinale", ha osservato Cittadini.

"A rischio è soprattutto il settore della sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali di diritto pubblico e di diritto privato e case di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili". Per Cittadini è significativo, soprattutto, il fatto che "questo ambito lavorativo sia al primo posto tra le attività produttive con il 65,2% delle denunce e il 22,8% dei casi mortali codificati. Nonostante un numero di infezioni da Covid-19 in discesa, come emerge dal report, nei mesi di luglio e agosto si osservano tuttavia dei segnali di ripresa del fenomeno".

Cittadini sottolinea che la "categoria dei tecnici della salute" è "in particolare quella più coinvolta dai contagi, con il 37,4% delle denunce complessive, l'82,6% delle quali relative a infermieri, e il 9,8% dei casi mortali codificati, con il 66,7% del personale infermieristico interessato". Secondo la presidente di Aiop, "bisogna continuare ad affrontare l'emergenza pandemica con determinazione. E' importante attenersi alle indicazioni degli esperti e delle istituzioni e lavorare con senso di responsabilità e con la massima dedizione, anche in considerazione della pericolosità delle varianti, che non devono assolutamente essere trascurate". "Serve un impegno collettivo - conclude Cittadini - per uscire da una crisi sanitaria che ha penalizzato gravemente anche screening, visite ed esami specialistici per altre patologie non Covid. Si tratta, quest'ultimo, di un aspetto ancora troppo sottovalutato e del quale, invece, occorre prendere piena coscienza".

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