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Coronavirus, i nuovi posti di Terapia intensiva e le soluzioni dei sindaci

Coronavirus, i nuovi posti di Terapia intensiva e le soluzioni dei sindaci

Coronavirus, i nuovi posti di Terapia intensiva e le soluzioni dei sindaci

PALERMO – L’emergenza Coronavirus continua a tenere banco anche a livello nazionale. Dopo Messina, è la volta del capoluogo siciliano, dove proseguono i lavori di ampliamento della Rete delle terapie intensive che andranno ad aggiungersi ai posti letto attualmente esistenti in tutto il territorio, in linea con il Piano del commissario delegato straordinario Domenico Arcuri sbloccato in ottobre e reso operativo dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nella sua qualità di commissario straordinario.

In particolare, nella giornata di ieri, nel padiglione A dell’ospedale Cervello di Palermo sono cominciati i lavori per la realizzazione di dieci ulteriori posti letto di Terapia intensiva (Uti) al quinto piano e di quaranta posti di Terapia intensiva respiratoria (Utir) al sesto piano dello stesso padiglione, destinati in questa fase emergenziale ai pazienti Covid-19.

Nella stessa struttura, al termine di tutti i lavori previsti nel Piano, si raggiungeranno 38 posti di Terapia intensiva e ottanta di Terapia intensiva respiratoria e si procederà all'ammodernamento e alla riqualificazione complessiva del padiglione A, che comprende anche il Pronto soccorso.

Gli interventi sono coordinati dall’ingegnere Tuccio D’Urso, nominato soggetto attuatore dallo stesso presidente Musumeci nella sua veste di commissario straordinario.

Intanto, nella giornata di ieri, la Regione ha deciso di prorogare fino al 17 novembre le Zone rosse di Vittoria, in provincia di Ragusa, e Centuripe nell’ennese. L’ordinanza di proroga è stata firmata dal presidente Musumeci, tenuto conto del rapporto del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp. Nei due Comuni restano in vigore le restrizioni disposte lo scorso 2 novembre.

Preoccupazione anche nell’agrigentino, dove a causa dell’aumento dei casi i sindaci di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, e quello di Canicattì, Ettore Di Ventura, hanno sospeso le lezioni in presenza nelle scuole.

Tornando a Palermo, infine, il sindaco (e presidente di Anci Sicilia) Leoluca Orlando, ha indetto ieri una conferenza stampa per annunciare un’ulteriore stretta finalizzata a far rispettare le regole anti Covid imposte a livello nazionale. Il provvedimento prevede, in particolare, il divieto di stazionamento dalle 16 alle 22 nel centro storico e nel quartiere Politeama e Libertà. “Sarà possibile – ha detto il primo cittadino - camminare e passeggiare, ma non fermarsi. Sto predisponendo un’ordinanza, che firmerò nelle prossime ore, che riprende quella che feci con divieto di stazionamento la sera per contrastare la movida, che è stata eliminata con il coprifuoco. Questo serve a far comprendere che il sindaco di questa città è seriamente preoccupato di quello che può accadere se, come qualcuno dice e io vorrei essere smentito, tra dieci giorni potremmo avere uno tsunami”. L’ordinanza dovrebbe entrare in vigore già il prossimo venerdì, mentre sabato e domenica il divieto di stazionamento sarà esteso a tutta la zona costiera, ovvero da Mondello a Sferracavallo.

“Rivolgo – ha concluso - un invito molto forte ai palermitani a stare a casa. Appare evidente, al di là delle decisioni governative sulla ripartizione in zone, che siamo alla possibile vigilia di una tragedia e io vorrei evitare la medicina di guerra. È un allarme che allo stato non posso smentire”.

Orlando si è poi rivolto anche all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sottolineando “un problema che non riguarda i dati dei contagi, che adesso vengono comunicati a tutti i sindaci, ma i dati sui letti e i posti disponibili nelle strutture. Occorre avere un quadro corretto su cosa stia accadendo, perché questi dati continuano a non essere forniti”.

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