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Coronavirus, incertezza e speranze sul Natale italiano

Coronavirus, incertezza e speranze sul Natale italiano

Coronavirus, incertezza e speranze sul Natale italiano

La curva dell'epidemia da Covid-19 non mostra più un andamento esponenziale, ma è presto per cantare vittoria perché i numeri dei contagi continuano ad aumentare e il rapporto fra casi positivi e tamponi ha raggiunto il valore più alto registrato in questa seconda ondata epidemica, sfiorando il 18%. Sebbene il picco della curva epidemica sia previsto tra la fine di novembre e i primi di dicembre, secondo gli esperti è prematura qualsiasi previsione sul Natale. Come accade ogni lunedì, i numeri dei contagi registrati si sono ridotti rispetto a quelli del giorno precedente: 27.354 i nuovi casi positivi in Italia secondo i dati forniti dal ministero della Salute, contro i 33.979 del giorno precedente. Per il secondo giorno consecutivo il rapporto casi positivi-tamponi è superiore al 17%: oggi è salito al 17,9% contro il 17,4 di 24 ore prima. Ancora alto il numero dei decessi, con 504: 42 in meno in un giorno, ma è anche vero da una settimana il loro numero è superiore a 500. Dai calcoli fatti dal fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento emerge che a livello nazionale la curva dell'epidemia da covid-19 non mostra più un andamento esponenziale, ma piuttosto lineare. "Per la prima volta da settembre - ha detto - osserviamo un andamento giornaliero dei nuovi casi positivi molto simile tra le due ultime settimane". Per il fisico "i numeri quotidiani e settimanali sono ancora molto alti e mettono sotto fortissima pressione il sistema sanitario nazionale. La situazione delle singole regioni è molto diversificata: per cui se ci si può aspettare un miglioramento nella media nazionale a partire dalla fine di novembre e gli inizi di dicembre, è davvero troppo presto per fare valutazioni sulla situazione a Natale". I lockdown in atto dovrebbero portare a un miglioramento della situazione, ma "è necessario aspettare ancora qualche giorno prima di fare altre valutazioni. L' Italia si trova nella situazione di gran parte dei Paesi europei". E' presto per parlare del Natale anche per il fisico Giorgio Parisi, dell'Università Sapienza di Roma, per il quale dai dati ufficiali emerge un'incertezza nel calcolo dell'indice di contagio Rt, che indica il numero di individui che possono essere contagiati da chi ha l'infezione. Per questo, osserva il fisico, "riportare i valori di Rt dando il valore centrale senza indicare la forchetta causa un'estrema confusione". Shopping natalizio fino sera tardi Intanto, perlomeno per zone gialle e arancione, si comincia a parlare di negozi per lo shopping aperti in dicembre fino a tardi. E questo soprattutto per "diluire le presenze". Ma si parla anche di "tutela degli affetti" con la possibilità di spostarsi da una zona rossa, solo per ricongiungersi con i parenti più stretti a ridosso dei giorni di festa. Sarà un Natale diverso ma non cancellato, quello che emerge dalle ipotesi che circolano nel Governo in queste ore. Qualche timido allentamento delle misure ad hoc, dunque, ma solo in previsione di dati più confortanti. E nessuno sconto alle Regioni, con il Paese che si tinge progressivamente verso il rosso. Dagli acquisti durante le feste alle raccomandazioni sul cenone, la nuova linea temporale di confine sulle nuove disposizioni anti-Covid è il tre dicembre, giorno in cui scade l'attuale Dpcm. Tutto dovrebbero essere deciso comunque non prima dell'inizio di dicembre. Lo sguardo è soprattutto rivolto alla ripartenza dei consumi, con le dovute cautele. Zone rosse e "tutela degli affetti" L'unica possibile deroga per chi si trova nelle zone rosse potrebbe essere quella di una "tutela degli affetti", affinché le persone sole non "siano abbandonate": che tradotto significa la possibilità di festeggiare il Natale con i propri parenti spostandosi in una qualsiasi altra regione. Impossibile invece stabilire "norme" su chi dovrà stare a tavola per il cenone: in questo caso ci saranno 'raccomandazioni' che terranno conto solo del numero massimo di persone al tavolo (al momento è sei) e di prevedere soltanto la presenza di familiari che si frequentano abitualmente. Negli ultimi giorni erano anche emerse le ipotesi di allungare il coprifuoco a mezzanotte, almeno nei giorni di festività, e un accesso a numero chiuso nei centri commerciali, per evitare assembramenti. Tutto resterà comunque legato ai territori con le diverse disposizioni per le varie zone - rossa, arancione o gialla - e non tutti festeggeranno dunque allo stesso modo. "Le regole si rispettano sempre e in ogni occasione, nella speranza che in quei giorni di fine dicembre le misure siano meno restrittive e la situazione meno drammatica di quanto non lo sia oggi", spiega la sottosegretaria al ministero della Salute, Sandra Zampa. A chiedere "cautela" è anche il direttore aggiunto dell'Oms, Ranieri Guerra. E il virologo dell'Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, commenta: "è chiaro che si dovrà attuare un allargamento delle possibilità di movimento per il Natale, ma dovrà essere un Natale abbastanza sobrio, perché un liberi tutti ci porterebbe, appunto, a una terza ondata".

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