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Omicron 2, l’allarme in uno studio, “Più contagiosa e violenta”

Omicron 2, l’allarme in uno studio, “Più contagiosa e violenta”

Omicron 2, l’allarme in uno studio, “Più contagiosa e violenta”

Omicron 2 potrebbe essere non solo più contagiosa, ma anche più virulenta. Questa è una delle ipotesi di uno studio pubblicato su Business Standard, secondo cui l'ultima variante del Coronavirus sarebbe nata in India lo scorso dicembre per poi diffondersi in Cina, Israele, Danimarca, Australia, Canada e Singapore. Ora questa mutazione è arrivata anche nel Regno Unito.

Per gli studiosi sarebbe una variante  che "contiene più mutazioni di Omicron e potrebbe essere più violenta e contagiosa". In attesa di ulteriori indagini non resta che proteggersi con vaccini, mascherine e distanziamento.

Il parere di Bassetti

"Sappiamo ancora molto poco e non dobbiamo fare allarmismo, è una sottovariante di Omicron. Ha buona parte delle caratteristiche dell'originale quindi non ci deve allarmare perché i vaccini non sono bucati neanche da Omicron 2 visto che non sono stati bucati dall'Omicron originale - dice all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova - Rimane il concetto che i non vaccinati possono avere più problemi degli immunizzati ma sappiamo bene, da Omicron, che la malattia naturale ci protegge nei confronti delle forme di più gravi".

La sottovariante

Sulla sottovariante Covid ribattezzata Omicron 2 "dobbiamo un po' capire quanto è diffusiva e quali caratteristiche ha. Quindi direi per ora stiamo in campana" afferma Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano. La variante BA.2 appartiene allo stesso ceppo di Omicron, ma si distingue dalla 'sorella maggiore' per alcune mutazioni della proteina Spike. "Speriamo - dice l'esperto all'Adnkronos Salute - che non abbia caratteristiche diverse, ma purtroppo è tutto da scoprire". Brutte sorprese a parte, comunque, per Pregliasco "tra un paio di settimane dovremmo raggiungere il picco" dei contagi.

Problema varianti

Il problema delle "varianti ci sarà perché il coronavirus" Sars-CoV-2 "continuerà a mutare. Per questo occorre investire di più nella sorveglianza e nel sequenziamento, per capire l'impatto di ogni tipo di mutazione - sottolinea all'Adnkronos Salute Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma - Ma dobbiamo sapere che il problema, oggi Omicron 2 di cui sappiamo ancora poco, domani una altra variante, rimarrà. E dobbiamo avere anche fiducia nelle vaccinazioni, ad oggi efficaci".

Anche per il virologo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, "è assolutamente normale che la variante Omicron di Sars-Cov-2 si modifichi ancora. Se però queste variazioni del ceppo circolante avranno 'successo'", nel senso di far diventare più pericolosa una nuova sottovariante, propagando di più il virus "non possiamo saperlo ora". "

Più si cerca, più si trova

Più si cercano varianti e più se ne trovano, questo è un dato di fatto", aggiunge Maga sottolineando che "è molto presto per capire se questa sottovariante possa avere differenze significative rispetto ad Omicron. E' prematuro. Diciamo che è abbastanza normale per un virus continuare a modificarsi. Magari Omicron 2 scomparirà perché Omicron è più efficace. Ci vuole tempo per comprendere. Nel corso della pandemia sono state identificante e messe sotto sorveglianza decine di varianti che poi sono scomparse", conclude Maga.

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