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Quarto Policlinico, contesa tra Caltanissetta e Enna

Quarto Policlinico, contesa tra Caltanissetta e Enna

Quarto Policlinico, contesa tra Caltanissetta e Enna

PALERMO - L’ultima Legge di stabilità regionale ha consegnato nuovi sviluppi per la realizzazione del quarto Policlinico universitario in Sicilia, ma sembra ancora aperta la partita per quanto riguarda l’individuazione della sede. Un’aggiudicazione territoriale attorno a cui orbitano due pretendenti: da una parte l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e, dall’altra, l’Umberto I di Enna. La questione è fortemente ancorata ad alcuni punti: primo fra tutti, la classificazione del presidio ospedaliero come Dea di II livello. Una caratteristica che, allo stato attuale, può vantare il Sant’Elia di Caltanissetta.

È questo l’aspetto che sembra porsi come rampa di lancio della vicenda. Secondo quanto ci viene raccontato dal sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, il tutto nasce da un emendamento presentato nell’ambito della manovra finanziaria all’Ars dall’onorevole Fabio Venezia, al fine di istituire il Dea di II livello presso l’Umberto I di Enna, per far da preludio alla realizzazione del Policlinico in questa struttura. Un atto poi ridimensionato, tant’è che, alla fine della fiera, l’articolo 41 della Legge di stabilità recita semplicemente: “L’assessore regionale della Salute, d’intesa con l’assessore regionale dell’Istruzione e la Formazione professionale e con le Università interessate, predispone gli atti necessari per attivare le procedure per la costituzione del quarto Policlinico universitario della Regione”.

Un dispositivo di carattere più generale che apre le porte anche alle altre provincie, permettendo così al capoluogo nisseno di pensare alle contromisure a fronte delle pretese avanzate in quel di Enna.

Va di certo considerato il fatto che le ragioni esposte dai due territori sembrano in parte esulare dal reale stato dell’iter. Infatti, al di là delle rispettive valutazioni, il procedimento è in una fase preliminare e le procedure che verranno avviate dalla Regione coinvolgono ulteriori passaggi e numerosi altri interlocutori, anche a livello ministeriale. Per questo è prematuro addirittura parlare di un finanziamento. In questa fase, dunque, le due faccende – quella che verte sulla sede del Policlinico e quella puramente procedurale – sarebbero separate, tant’è che sia l’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, sia l’assessore dell’Istruzione Girolamo Turano, preferiscono per il momento astenersi dal rilasciare commenti in merito alla vicenda. Ciò nonostante, la questione politica resta viva e le due parti continuano a far valere con vigore le loro posizioni.

Non è però il caso di parlare di uno scontro, chiarisce il sindaco nisseno Roberto Gambino: “Nessun contrasto con il Comune di Enna, con cui siamo anche partner di Agenda Urbana. Ma occorre giungere a una soluzione valorizzando le risorse di cui già disponiamo. L’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta è già un Dea di II livello, in un’area di oltre un milione di abitanti e il nostro Consorzio universitario è legato all’Università di Palermo con un corso di Medicina e Chirurgia stabile da venticinque anni”.

In riferimento alla ventilata possibilità di adeguare anche l’ospedale di Enna alle medesime caratteristiche, Gambino aggiunge: “Dobbiamo essere realisti. Bisogna parlare soltanto della struttura di Caltanissetta, non c’è alternativa perché non esistono le condizioni territoriali per istituire un ulteriore Dea di II livello a soli trenta chilometri da qui. Tra l’altro, impiegare una struttura già esistente permette di evitare una spesa eccessiva”.

Per quanto riguarda le iniziative messe in campo, prosegue Gambino “abbiamo già svolto due Conferenze dei sindaci e godiamo di un forte supporto che va dagli studenti alle associazioni, fino alle posizioni politiche nazionali e soprattutto regionali che, durante la Finanziaria, hanno depurato l’emendamento originario, riportandolo coi piedi per terra”.

Anche da Enna, tuttavia, giungono argomentazioni forti

Anche da Enna, tuttavia, giungono argomentazioni forti. È vero che tra le obiezioni mosse finora c’è quella che introduce un eventuale contrasto tra il Policlinico e la natura privata dell’Università Kore, ma le posizioni restano salde e gli esiti della vicenda, pertanto, non sembrano ancora scontati. Maurizio Dipietro, sindaco ennese, afferma: “La presenza di ben due Facoltà di medicina, quella della Kore e quella dell’Università rumena Dunarea de Jos, fa di Enna la sede naturale per il Policlinico universitario, come dimostrato dell’esperienza delle altre sedi universitarie siciliane e non solo. Inoltre, ormai da diversi anni, Enna può considerarsi una città universitaria a tutti gli effetti, grazie alla nascita e allo sviluppo dell’Università Kore ma anche grazie all’insediamento nel nostro territorio di istituzioni universitarie straniere”.

Non mancano, inoltre, le iniziative per portare a casa il risultato. “Lo scorso febbraio – spiega Dipietro – il Consiglio comunale si è riunito per discutere la questione alla presenza della rappresentanza parlamentare nazionale e regionale. Da questo confronto è emersa con chiarezza la volontà che l’istituzione del Policlinico universitario avvenga per intero ad Enna, con un esplicito impegno assunto dai nostri parlamentari. Come Amministrazione comunale ne abbiamo con soddisfazione preso atto e adesso non ci resta che attendere che alle parole seguano i fatti”.

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