Tra i rappresentanti della Sanità privata, in questi giorni, è stato tra i più decisi nel protestare contro le mosse dell'assessorato regionale. Salvatore Gibiino, coordinatore Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) adesso rilancia: "Sì, chiederemo le dimissioni dell'assessore Volo. Ma è stata lei a personalizzare la questione".
Qual è il bilancio di questo primo giorno di sciopero delle strutture sanitarie private accreditate?
«Hanno aderito il 95% delle strutture presenti nei capoluoghi di provincia e nei grossi centri. Nelle zone periferiche o nei piccoli centri abbiamo registrato all’80% di serrande abbassate. Siamo decisi a proseguire con la protesta, perché non vediamo più alcuna verso di noi da parte dell’assessore alla Salute regionale, Giovanna Volo, che inizialmente si era mostrata più disponibile».
Oggi c’è stato un incontro nella sede di piazza Ziino con la categoria dei fisiatri per l’istituzione di un tavolo tecnico, al termine del quale voi sindacati avete parlato di un “ricatto” da parte dell’Assessore Volo, che cosa è successo?
«Il piano operativo elaborato dalla Volo e dal Requirez per fronteggiare la sospensione dell’attività ambulatoriale della specialistica accreditata prevede che i laboratori di analisi pubblici restino aperti dalle 8 alle 20, invece che mezza giornata come al solito, quindi, dovrà pagare delle prestazioni aggiuntive agli specialisti che lavorano in questi centri pubblici, che in orario extra dovranno essere remunerati 80 euro l’ora per le stesse prestazioni. Noi, invece, veniamo pagati 20 euro l’ora (l’elettrocardiogramma si fa in mezz’ora e costa 10 euro, in un’ora in genere se ne fanno due). Nell’ambulatorio pubblico, inoltre, c’è anche l’infermiere a cui viene pagato uno straordinario di 40 euro l’ora, poi c’è il personale di accoglienza a cui corrispondere altri 40 euro. Nel privato convenzionato tutte questo è compreso nelle 10 euro l’ora»
Per questo lamentate che ci sarà un danno erariale?
«Sì, certo. E appena l’assessore farà dei decreti in tal senso noi informeremo subito la Corte di Conti. A noi dispiace che l’assessore abbia personalizzato il problema, della serie “mi butto a mare piuttosto che dare i fondi a te”, come se noi avessimo voluto attaccare lei. Un assessore dovrebbe agire per il bene dei cittadini e dello Stato, mentre così lei sta aggravando la situazione».
Avete annunciato che durante la manifestazione del 24 febbraio, oltre a consegnare alla Volo le chiavi dei vostri studi, chiederete le sue dimissioni. Cosa vi ha fatto maturare questa decisione?
«Evidentemente non conosce ancora bene la problematica e, secondo noi, non se ne sta occupando come dovrebbe».
I tavoli tecnici quindi saranno istituiti?
«Onestamente non credo, perché quello che doveva essere un incontro per l’istituzione del tavolo tecnico è diventato uno scontro, perché da parte loro non c’è nessun dialogo, sono imperativi. Per cui non si concerta nulla in questo modo»
Alle strutture private convenzionate devono essere pagati 60 milioni di euro di prestazioni extrabudget già eseguite, ma durante l’incontro con i sindacati dei laboratori di analisi l’assessore Volo ne ha offerti solo 10. Oggi sul piatto è stato messo qualche fondo in più per coprire le spese che avete sostenuto?
«Hanno puntato sempre sui 10 milioni di euro, ma così non arriviamo a percepire ciò che ci spetterebbe in termini di legge, cioè 315 milioni, loro così ci darebbero soltanto 293 milioni. In pratica, nel 2021, il nostro aggregato era di 315 milioni, che nel 2022 è stato ridotto a 283 milioni. Parliamo di 32 milioni in meno e nel 2023 ci sono sempre 32 milioni in meno. L’Agenas ha comunicato che le regioni devono incrementare le prestazioni del 20% perché c’è una maggiore richiesta di cura delle patologie aumentate a causa del Covid. Quindi, invece di darci il 20% in più rispetto al 2021 (315 milioni più 20%), loro ci tolgono dai 315 milioni il 15% arrivando a 283 milioni. In definitiva, ci stanno facendo un danno del 35%».
Come si traduce questa riduzione dei fondi nelle tasche dei cittadini?
«Secondo la Corte dei Conti, la Sicilia ha rimborsato 1 miliardo e 800 milioni alla Lombardia e al Veneto per le spese sanitarie dei siciliani che vanno a curarsi lì. Non si capisce dove sia il risparmio in questa operazione».
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