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Vaccini, Astrazeneca e rischi per i giovani, in particolare donne

Vaccini, Astrazeneca e rischi per i giovani, in particolare donne

Vaccini, Astrazeneca e rischi per i giovani, in particolare donne

I giovani puntano al green pass per le discoteche - un nuovo protocollo sarà presentato entro domani al Cts - e danno lo sprint alla campagna vaccinale, ma alcuni esperti frenano sugli open day, in particolare quelli con le inoculazioni di Astrazeneca che porterebbero a un rischio di trombosi "più alto del Covid".

L'appello è di un gruppo di medici vaccinatori - per la verità piuttosto esiguo, soltanto ventiquattro - contrario alla scelta di aprire ai più giovani le vaccinazioni con gli Open day Astrazeneca, "perché la somministrazione di questo vaccino ai minori di quarant'anni, in particolare di sesso femminile, potrebbe comportare più rischi che benefici, causando anche se raramente complicanze potenzialmente mortali".

Anche Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe, si è espresso per somministrare altri tipi di vaccini ai giovani. E secondo Francesco Broccolo, virologo dell'Università Bicocca di Milano, con i preparati a vettore virale, andrebbe immunizzato "quel 28% di 60-69enni e 17% di 70-79enni che ancora non hanno ricevuto la prima dose di vaccino".

In Germania solo ai ragazzi a rischio

Si apprende intanto che, in una bozza che verrà pubblicata domani, in Germania l'autorità vaccinale del Robert Koch Institut, l'equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità, raccomanderebbe di immunizzare contro il Covid solo i ragazzi e bambini con determinate patologie pregresse.

La valutazione riguarda i vaccini mRna e in particolare il Pfize, che comporterebbe il rischio di un decorso complicato dopo aver contratto Covid-19 nei giovani dai 12 ai 17 anni con obesità o patologie del sistema immunitario.

In Italia però i pediatri, in attesa della versione definitiva del documento, per poter capire anche quali siano le eventuali motivazioni legate alla decisione, hanno deciso di "rimanere fermi alle decisioni Ema", come ha detto Paolo Biasci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), secondo cui "non si possono cambiare opinioni su ogni presa di posizione".

Speranza getta acqua sul fuoco

Il ministro Roberto Speranza ha gettato acqua sul fuoco: "Ci sono rarissimi casi di natura avversa e li continuiamo a studiare, ma abbiamo la certezza che il vaccino funzioni e che sia efficace e sicuro, come affermato da Ema e Aifa, le due agenzie di riferimento".

"I vaccini - ha concluso - sono e restano l'arma fondamentale che abbiamo per chiudere questa stagione così drammatica".

Il nodo discoteche e green pass

Per il momento, comunque, proseguono in massa le prenotazioni dei ragazzi, che puntano al green pass: attraverso il certificato vaccinale potrebbe essere realizzata l'apertura delle discoteche.

Un nuovo protocollo sarà presentato entro un paio di giorni al Cts affinché sia valutato in breve tempo. Resta l'ipotesi del mantenimento della mascherina almeno in una prima fase, escludendo il momento del ballo. Ma la destra, su questo, continua a far pressione sul ministro Speranza e il capo della Lega Matteo Salvini incontra i gestori dei locali per "garantire il divertimento controllato, sicuro e ragionevole".

Sempre sul fronte politico, nel pomeriggio di oggi è previsto il voto finale della Camera al decreto Riaperture.

E, secondo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per l'uscita dalla pandemia "siamo sulla buona strada ma non ancora al traguardo".

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