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Vaccini, Johnson&Johnson, duecento milioni dosi entro l'anno in corso

Vaccini, Johnson&Johnson, duecento milioni dosi entro l'anno in corso

Vaccini, Johnson&Johnson, duecento milioni dosi entro l’anno in corso

Vicinissimo al traguardo dell'approvazione europea, attesa per domani marzo, il colosso farmaceutico Johnson & Johnson gela a sorpresa gli Stati Ue: c'è il rischio che le dosi di vaccino anti-Covid pattuite possano essere tagliate.

Come hanno riferito fonti Ue all'agenzia Reuters, J&J ha comunicato all'Unione Europea di avere problemi di approvvigionamento che potrebbero complicare i piani per fornire 55 milioni di dosi del suo vaccino nel secondo trimestre dell'anno.

Nella tarda serata di ieri, però, la stessa multinazionale, pur non facendo riferimento alle dosi previste in particolare per il secondo trimestre, ha confermato l'impegno a fornire "Duecento milioni di dosi del vaccino entro il 2021, a partire dal secondo trimestre, in linea con gli accordi stabiliti con la Commissione europea".

J&J ha anche affermato di essere al lavoro "per accelerare tutte le fasi del processo di produzione dei vaccini e per attivare i nostri siti di produzione non appena lo consentano le approvazioni delle autorità sanitarie".

Gli attuali piani di produzione, fa sapere il colosso farmaceutico, "ci consentono di raggiungere un tasso di un miliardo di dosi all'anno entro la fine del 2021".

Una parziale rassicurazione, commentando il possibile ritardo di J&J, è arrivata anche dal commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton: "Se un'azienda ha un problema di produzione non significa che l'intero programma vaccinale è in pericolo".

Lo stesso Breton ha anche avuto un colloquio telefonico con il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti sulla strategia Ue sulla produzione dei vaccini.

Breton ha confermato gli impegni sui livelli di produzione europea e sulle aspettative di forte crescita nei prossimi mesi che consentirà di vaccinare la gran parte della popolazione Ue.

Giorgetti ha confermato da parte sua la disponibilità delle aziende italiane a essere attivamente inserite nel ciclo di produzione dei vaccini già approvati da Ema e Aifa.

Ferma anche la posizione del ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini: "Il presidente Draghi ha assunto una posizione molto molto forte. Credo che anche in questo caso l'Ue pretenderà non solo il rispetto dei contratti ma un impegno straordinario per accelerare al massimo la campagna di vaccinazione".

A fronte delle maggiori consegne di dosi previste comunque a breve sono anche in arrivo, ha annunciato il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in audizione al Senato, nuove raccomandazioni sui gruppi da vaccinare.

C'è stata la "prima riunione con la Commissione salute delle Regioni e spero, entro domani, di portare alla Conferenza Stato Regioni nuove raccomandazioni ad interim sui gruppi target a cui offrire con priorità la vaccinazione anti-Covid, che potrebbero includere - ha detto - anche chi assiste disabili e anziani, genitori di bambini immunodepressi e ospiti di comunità come quelle per i malati di mente e dei portatori di handicap".

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