Prosegue, si legge in una nota della Regione siciliana, l'impegno del governo Musumeci, attraverso la Protezione civile regionale, per la riqualificazione della Valle del Belice che, a più di 50 anni, mostra ancora con evidenza i danni prodotti dal terremoto del 14 e 15 gennaio 1968.
È stata finalmente definita la procedura, con il ministero dell'Ambiente, mediante la quale sono stati ammessi a finanziamento undici progetti di riqualificazione e bonifica ambientale per lo smaltimento dell'amianto e dell'eternit derivanti dallo smantellamento delle baraccopoli nei paesi delle province di Agrigento, Trapani e Palermo.
Nel dettaglio, ad Agrigento sono stati ammessi a finanziamento quattro progetti: a Montevago per la riqualificazione della Chiesa e dell'ex poliambulatorio nell'ex baraccopoli Bergamo sono stanziati 412 mila euro e quasi un milione di euro per la bonifica ambientale dei villaggi Bergamo, Tempo e Trieste.
A Santa Margherita del Belice sono finanziati i lavori nell'ex baraccopoli di via Po, per circa un milione e mezzo di euro, e lo smaltimento delle discariche abusive di cemento amianto, per un importo di 600 mila euro.
Nella provincia di Trapani i lavori, per circa due milioni di euro, si concentreranno a Partanna (un milione di euro), Santa Ninfa (circa 1,8 milioni di euro) e Vita (circa 280 mila euro). A Roccamena, in provincia di Palermo, sarà riqualificata la piazza Sant' Antonio con un investimento di circa 74 mila euro.
Si trovano ancora nella fase istruttoria, invece, i progetti di Menfi e Sambuca di Sicilia (Agrigento), per i quali è in corso un approfondimento al ministero dell'Ambiente, e di Salaparuta (Trapani) per il quale il dipartimento regionale della Protezione civile è in attesa di integrazioni.
A questi undici interventi, potrebbero aggiungersene presto altri due - a Gibellina e Salemi, in provincia di Trapani - per i quali si sta provando a reperire un ulteriore finanziamento di 1,3 milioni di euro.
(Italpress)
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