Dopo decenni di attesa e sanzioni europee, Augusta potrà finalmente dotarsi di un impianto di depurazione delle acque reflue. È stato infatti pubblicato il bando di gara per la costruzione del nuovo depuratore e delle reti di collettamento fognario che serviranno il centro urbano e le frazioni di Brucoli e Agnone Bagni.
Si tratta di un passo storico per il Comune megarese, unico nella provincia di Siracusa a essere tuttora privo di un sistema di depurazione, con reflui che da anni vengono scaricati direttamente a mare, rendendo non balneabile la costa e causando una procedura d’infrazione europea (sentenza C-251/17).
Un appalto da 50,7 milioni: lavori previsti in tre anni
Il progetto, dal valore complessivo di 50 milioni e 700 mila euro, è stato commissionato dalla Sogesid, società in house del Ministero dell’Ambiente.
Le offerte dovranno essere presentate entro il 21 novembre 2025.
I fondi provengono dal Cipe e dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2020-2027, nell’ambito del Programma nazionale di risanamento ambientale.
La durata dei lavori è fissata in 1.136 giorni, circa tre anni, con l’entrata in funzione prevista per il 2028.
Con la realizzazione dell’impianto, Augusta potrà finalmente uscire dalla procedura d’infrazione comunitaria.
Di Mare: “Un momento storico per la città”
Soddisfatto il sindaco Giuseppe Di Mare, che durante la conferenza di presentazione — alla presenza del commissario unico per la depurazione Fabio Fatuzzo, del Rup Carmelo Bramato e del vicesindaco Biagio Tribulato — ha dichiarato:
“La pubblicazione del bando per la realizzazione del depuratore di Augusta rappresenta un momento storico e di festa per una intera comunità che aspetta da sempre questo risultato.”
Le polemiche: “Costi alti e progetto poco trasparente”
Nonostante l’entusiasmo dell’amministrazione, non mancano le polemiche.
Alcune associazioni ambientaliste ritengono che sarebbe stato più economico convogliare i reflui verso il depuratore consortile IAS (Industrie Acque Siracusane) di Priolo, utilizzato già dai Comuni di Priolo Gargallo e Melilli, e a cui Siracusa sta valutando di collegarsi.
Anche il Partito Democratico di Augusta ha espresso forti perplessità, con una nota firmata dai consiglieri comunali Giancarlo Triberio, Milena Contento e dal segretario cittadino Fiorindo Passanisi:
“Il progetto del nuovo impianto presenta procedure accelerate, documentazione parziale e tempistiche anomale che sollevano interrogativi sulla trasparenza e la regolarità amministrativa. Inoltre, i costi di gestione finiranno inevitabilmente per gravare sui cittadini, sommando ulteriori oneri alla gestione privatistica di Siracusa Acque.”
Dubbi anche sullo scarico a mare
Ulteriori critiche arrivano sul fronte ambientale. Secondo il Pd locale, la scelta progettuale di scaricare in mare le acque chiarificate sarebbe in contrasto con le direttive europee e regionali, che invece impongono il riutilizzo delle acque depurate per usi agricoli e industriali.
Una scelta ritenuta “ambientalmente discutibile e fuori norma”, in netto contrasto con le politiche comunitarie di sostenibilità e risparmio idrico.
Una svolta attesa da decenni
Se i tempi saranno rispettati, il depuratore di Augusta entrerà in funzione entro il 2028, chiudendo definitivamente una pagina di infrazioni e sanzioni costata cara al Comune e alla collettività.
Resta però aperto il dibattito sul modello gestionale, sui costi di esercizio e sulla destinazione finale delle acque depurate — temi cruciali per trasformare un’opera attesa da anni in un vero progetto di sostenibilità ambientale e territoriale.
Lascia una risposta