Enilive entra ufficialmente nel settore dei carburanti sostenibili per l’aviazione con un’importante innovazione: la Bioraffineria di Gela diventa il primo impianto in Italia a produrre biojet e il secondo in Europa a contribuire alla decarbonizzazione del trasporto aereo. Con una domanda in crescita, l’impianto si prepara a soddisfare quasi un terzo del fabbisogno europeo di SAF (Sustainable Aviation Fuel).
Capacità produttiva e materie prime
Operativa dal 2019, la Bioraffineria di Gela ha una capacità di lavorazione di 736.000 tonnellate all’anno di biomasse, tra cui oli alimentari esausti, grassi animali e sottoprodotti della lavorazione di oli vegetali. Il progetto è stato presentato in una conferenza stampa presso la sala Mattei ECU dell’impianto, con interventi di Walter Rizzi, presidente della bioraffineria Enilive di Gela, e Stefano Ballista, amministratore delegato di Enilive, in videocollegamento.
“Il sito industriale di Gela celebra 60 anni di attività. Enilive è tra le prime compagnie al mondo a produrre SAF su larga scala, riducendo le emissioni di CO2 senza necessità di modifiche ai motori aerei.” - Stefano Ballista, CEO di Enilive.
L’impianto SAF di Gela e la normativa ReFuelEU
L’impianto SAF di Gela ha una capacità produttiva di 400.000 tonnellate all’anno, coprendo circa un terzo della domanda europea prevista per il 2025 con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2023/2405 – ReFuelEU Aviation. Questa normativa impone ai fornitori di carburante per l’aviazione l’integrazione di quote crescenti di SAF nel jet fuel tradizionale:
- 2% dal 2025
- 6% dal 2030
- 20% dal 2035
- 70% entro il 2050
Accordi strategici con le compagnie aeree
Enilive ha siglato accordi con diverse compagnie aeree per la fornitura di SAF dal settembre 2022, sfruttando le prime produzioni della Bioraffineria di Gela e altri impianti Eni. L’azienda punta ad aumentare la propria capacità di bioraffinazione a oltre 5 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030, con una produzione di SAF fino a 1 milione di tonnellate all’anno entro il 2026, con un potenziale raddoppio entro il 2030 grazie a nuovi impianti in Venezia, Malesia e Corea del Sud.
“La produzione di SAF a Gela è stata resa possibile grazie a modifiche impiantistiche, tra cui nuove sezioni di separazione e il potenziamento del pretrattamento delle materie prime. Il biojet costa di più del jet fuel fossile, ma la domanda crescerà grazie alla normativa ReFuelEU.” - Raffaella Lucarno, responsabile Bioraffinazione e Supply di Enilive.
Impatto locale e sviluppo sostenibile
Alla conferenza hanno partecipato il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, e l’assessore allo Sviluppo Economico, Filippo Franzone, sottolineando l’importanza della transizione energetica per il territorio. Edmondo Tamajo, assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana, ha ribadito l’impegno per la riconversione green e il supporto ai lavoratori del settore.
“Il primo impianto SAF in Italia rappresenta una svolta per Gela, rendendola un polo di ricerca e innovazione per la decarbonizzazione del trasporto aereo.” - Terenziano Di Stefano, Sindaco di Gela.
Obiettivi futuri di Enilive
Enilive si pone l’obiettivo di fornire servizi e prodotti sempre più decarbonizzati, contribuendo alla strategia di carbon neutrality di Eni entro il 2050. Oltre alla Bioraffineria di Gela, il network industriale di Enilive comprende:
- La Bioraffineria di Venezia (Porto Marghera)
- La Bioraffineria St. Bernard Renewables LLC (USA, joint venture al 50%)
- I nuovi impianti in fase di sviluppo in Italia, Malesia e Corea del Sud
Con questi progetti, Enilive si conferma un attore chiave nella transizione energetica e nella riduzione delle emissioni del settore aereo su scala globale.
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