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Inceneritori in Sicilia, sarà la volta buona?

Inceneritori in Sicilia, sarà la volta buona?

Inceneritori in Sicilia, sarà la volta buona?

di Chicco Testa
Presidente di Fise AssoambienteCredo fosse il 1998 o giù di lì. Il sindaco di Palermo era … Orlando. Durante una riunione non ricordo bene dove, mi tirò da parte e mi chiese se Enel, di cui ero Presidente, era disponibile a realizzare a San Filippo del Mela, dove la società possedeva un impianto oggi di proprietà di A2A, un inceneritore. Gli risposi ovviamente di sì e mi ricordo la sua esclamazione di soddisfazione. “Così finalmente potremo risolvere il cancro di Bellolampo, la discarica cittadina. Ti chiamo la prossima settimana”.

Sono passati più di venti anni, ma quella telefonata non è mai arrivata e Bellolampo è ancora lì. Appena Orlando ne parlò con le altre forze politiche scattarono i veti che poi hanno contraddistinto la politica italiana in questo settore per decenni. Con alcune meritorie eccezioni. Quasi tutto il Nord Italia che infatti è autosufficiente e persino Napoli, che dopo mille battaglie, grazie a Bassolino che ha tenuto duro e anche pagato un prezzo, si è dotata dell’inceneritore di Acerra, oggi uno dei migliori di Europa, che ha tenuto Napoli lontano dalla crisi.

Devo aggiungere che Enel presentò un programma anche a Prodi, allora Presidente del Consiglio, che prevedeva di utilizzare molti siti di centrali Enel, ampiamente infrastrutturati, per ospitare un certo numero di inceneritori che avrebbero risolto gran parte dei problemi già evidenti. Anche Prodi accolse favorevolmente la proposta, ma anche lui fu bloccato dalle opposizioni interne alla sua maggioranza. Sono tornato ad occuparmi di rifiuti alcuni anni fa e una delle prime cose che ho dovuto registrare è stato il rifiuto del Ministro Costa, nonostante il parere favorevole dei suoi uffici, a concedere l’autorizzazione ad A2A a realizzare un impianto proprio nello stesso luogo.

Leggo quindi con piacere che il Presidente Musumeci è arrivato alle medesime inevitabili conclusioni di tanti altri. Vale a dire che, insieme a molte altre cose e ad altri impianti in Sicilia, servano anche un paio di inceneritori. La guerra a questo tipo di impianti, l’ideologia del “rifiuti zero” ha condannato buona parte d’Italia al turismo dei rifiuti verso altre Regioni e verso l’estero. Più che agli inceneritori si è fatta la guerra al buon senso.

Sono curioso di vedere se questa volta sarà la volta buona. Faccio gli auguri a Musumeci. Glieli faccio con un po’ di scetticismo, conseguenza dell’esperienza. Vedo i 5 Stelle addirittura minacciare la crisi di Governo solo perché il Ministro Cingolani, da buon scienziato quale è, dice che non vanno demonizzati. Ma la nostra capacità di farci del male da soli è infinita.

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