Rifiuti in Sicilia: il Tar boccia la Regione su Oikos e Sicula Trasporti

Rifiuti in Sicilia: il Tar boccia la Regione su Oikos e Sicula Trasporti

Rifiuti in Sicilia: il Tar boccia la Regione su Oikos e Sicula Trasporti

La Regione Siciliana subisce una nuova sconfitta legale nel settore dei rifiuti. Dopo la decisione del Tar a favore di Oikos, arriva un altro verdetto che dà ragione a Sicula Trasporti. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso della società contro le condizioni imposte dalla Regione per la gestione dei rifiuti trattati nell'impianto di Lentini.

Al centro della vicenda c’è la richiesta della Regione affinché Sicula Trasporti trasformasse il proprio impianto di biostabilizzazione in un impianto per la produzione di combustibile solido secondario (Css). Il Tar ha stabilito che tale condizione non può essere vincolante per ottenere la modifica delle autorizzazioni richieste dalla società.

La disputa tra Sicula Trasporti e la Regione siciliana

Dal 2020, Sicula Trasporti è gestita dal tribunale di Catania, a seguito dell’inchiesta Mazzetta Sicula. L’azienda, impossibilitata ad abbancare rifiuti indifferenziati nella propria discarica ormai satura, ha continuato a operare con il suo impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) di Lentini. Questo processo consente di preparare i rifiuti per il deposito in discarica o l’invio ai termovalorizzatori, spesso situati all’estero.

Negli ultimi anni, Sicula ha esportato rifiuti con il consenso della Regione, grazie a deroghe temporanee. Per semplificare il processo, a fine 2023, la società ha richiesto una modifica delle autorizzazioni, chiedendo il riconoscimento delle operazioni di recupero (R) oltre a quelle di smaltimento (D). Tuttavia, la Regione ha imposto una condizione: modificare l’impianto per adeguarlo alla produzione di Css.

Le motivazioni del Tar

Il Tar di Catania, con una sentenza della seconda sezione, ha respinto la posizione della Regione, sottolineando che le condizioni ambientali non possono modificare l’oggetto del procedimento. I giudici hanno evidenziato che la richiesta regionale equivale a imporre alla società la costruzione di un impianto totalmente diverso, alterando l’iniziale progetto presentato.

In particolare, la sentenza afferma che:

  • L’amministrazione può imporre prescrizioni, ma non trasformare il progetto in qualcosa di diverso.
  • La richiesta di conversione a impianto di Css non è compatibile con l’attuale struttura di Lentini.
  • L’obbligo di bioessiccazione comporterebbe un aumento dell’impatto ambientale ed energetico.

Le conseguenze della sentenza

La decisione rappresenta un duro colpo per la Regione, che ora potrebbe decidere di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa (Cga). Nel frattempo, Sicula Trasporti potrà continuare a operare secondo le autorizzazioni esistenti, senza l’obbligo di riconvertire il proprio impianto.

Questo nuovo verdetto evidenzia ancora una volta le difficoltà della Regione nel gestire il settore dei rifiuti in Sicilia, tra impianti al limite della capacità e contenziosi con le aziende che operano nel settore.

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