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Un’Italia più verde e bella grazie a “nuovi” alberi

Un’Italia più verde e bella grazie a “nuovi” alberi

Un’Italia più verde e bella grazie a “nuovi” alberi

Oltre 300mila nuovi alberi, quasi 8 milioni di metri quadrati aggiuntivi di parchi e giardini, 16mila nuovi terrazzi e balconi fioriti nei prossimi tre anni grazie alla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. È quanto ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nell’evidenziare gli effetti del provvedimento “ottenuto con il pressing dell’organizzazione degli imprenditori agricoli grazie all’impegno del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli” presente agli Stati generali dei florovivaisti italiani “Coltiviamo bellezza per produrre salute”, in occasione della conferenza Onu Cop26 di Glasgow.

“Una manovra in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove - sottolinea la Coldiretti - sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi”.

“Il bonus - ricorda la Coldiretti - prevede una detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni (giardini, terrazze), per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Un intervento strutturale che favorisce nelle città la diffusione del verde pubblico e privato considerato che - evidenzia la Coldiretti - una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (Co2) all’anno.

Ma l’Italia deve proteggere anche la superficie boschiva nazionale che è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari che si sono dimostrati però molto vulnerabili al degrado e agli incendi perché - continua la Coldiretti - è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili.

“Siamo di fronte - spiega la Coldiretti - all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza”.

“Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni - rileva Coldiretti - affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere se si considera che l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento.

A preoccupare è però anche la pesante crisi della frutteto italiano dove negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri Pm10. Il “frutteto italiano” ha visto un crollo netto del 23% nello spazio di un ventennio secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

“Un danno economico ed occupazionale rilevante per il Sistema Paese - continua Coldiretti - ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente - spiega Coldiretti - proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico”.

“Non a caso - conclude Coldiretti - la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra”.

A Ragusa torna la “Festa dell’albero”: 464 nuove piantumazioni in città

Promossa dall’Amministrazione comunale, su proposta dell’assessorato al verde pubblico, torna anche quest’anno a Ragusa la “La Festa dell’albero”, giunta alla sua quarta edizione.

“Si tratta di un’iniziativa - dichiara l’assessore al verde pubblico e sviluppo di comunità Giovanni Iacono - che mira a sensibilizzare i cittadini e soprattutto le nuove generazioni verso la problematica della salvaguardia dell’ambiente stimolando il cambiamento degli stili di vita per renderli più sostenibili e per contrastare, anche attraverso l’ampliamento del patrimonio arboreo del nostro territorio, i cambiamenti climatici. Con l’edizione di quest’anno abbiamo pensato di promuovere in tre diverse giornate, alcuni momenti di incontro in cui verranno messi a dimora 464 nuovi alberi e 270 nuovi arbusti, come il leccio, la fillorea, il bagolaro, il mirto, l’olivastro”.

Si inizierà giorno 19 novembre, alle ore 10, con la messa dimora di 10 piante di Jacaranda presso lo spartitraffico di via Pio La Torre. Si proseguirà giorno 21 novembre con un primo appuntamento, alle ore 9,30, nell’area di Via Ramelli, angolo via Cutrone, con la creazione del “Bosco della bellezza sostenibile” a cura dell’associazione “Ragusa Attiva.” In tale sito verranno messi a dimora nel corso dei mesi di novembre e dicembre 180 alberi e 120 arbusti. A seguire, intorno alle 10,30, in via S. Occhipinti a cura dell’associazione “Rimboschiamo”, si darà vita al “Bosco degli Abbracci” in cui troveranno spazio 270 alberi e 150 arbusti. Entrambe le iniziative del 21 novembre sono sponsorizzate della società “Siristora” e dell’associazione “Ogni persona è…”. Il 22 novembre infine, per coinvolgere direttamente per “La Festa dell’Albero” anche i giovani studenti della città, alle ore 9,30, nel plesso dell’Istituto comprensivo “M. Schininà” di via Pio la Torre, si provvederà a piantumare due alberi di cercis siliquasrtum e presso la Scuola Palazzello di via Monte Cervino, alle 10,30, saranno invece messi a dimora due alberi da frutta”.

A Partinico alberi “adottati” piantati nei terreni confiscati

ZeroCo2 è una realtà che supporta le famiglie di coltivatori, regalando loro gli alberi e portando sostegno all’economia e all’alimentazione delle realtà familiari.

ZeroCo2 realizza progetti di riforestazione, afforestazione, messa a dimora di alberi in aree urbane ed extra urbane in diversi luoghi del mondo, con l’obiettivo di salvaguardare la natura, ma non solo. Tramite il loro sito è possibile “adottare” un albero che verrà poi piantato e messo a disposizione delle realtà agricole locali.

In Sicilia, nello specifico, ZeroCo2 cura un progetto nel palermitano, a Partinico. Chiunque, collegandosi al sito, può “adottare” alberi da frutto che faranno parte di una food forest su terreni confiscati alla mafia, dove lavorano persone scappate da situazioni di difficoltà, gestiti dalla cooperativa agricola sociale NoE. La cooperativa si propone di offrire soluzioni socializzanti e professionalizzanti per persone diversamente abili e importanti progetti di inserimento lavorativo per riabilitati dalla dipendenza da alcool.

Tre le tipologie di alberi che possono essere scelte: Arancio, Pompelmo e Noce. Gli alberi finora piantati hanno prodotto 40 kg di frutta sostenibile ogni anno.

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