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Centri per impiego, primo giorno per i nuovi assunti. Ma a Catania mancano computer e scrivanie

Centri per impiego, primo giorno per i nuovi assunti. Ma a Catania mancano computer e scrivanie

Centri per impiego, primo giorno per i nuovi assunti. Ma a Catania mancano computer e scrivanie

Ci sono voluti quattro anni, ma alla fine lunedì i primi dipendenti assunti per rafforzare i centri per l’impiego siciliani sono entrati in servizio. Erano stati arruolati per supportare lo sforzo organizzativo alla base del reddito di cittadinanza. Tra due mesi il reddito di cittadinanza non ci sarà più, ma di forze fresche ci sarà comunque un gran bisogno. Peccato che, nonostante la lunga attesa, gli uffici regionali non si siano fatti trovare pronti al loro arrivo.

Al centro per l’impiego di Catania i 20 nuovi dipendenti di categoria D non hanno trovato nessuna postazione informatica da cui lavorare, in realtà ad attenderli non c’era neanche una scrivania a loro dedicata. Così in attesa che gli venga fornita l’attrezzatura necessaria, hanno fatto un tour per gli uffici da primo giorno di scuola e nei prossimi giorni si affiancheranno ai colleghi con più anzianità di servizio.

Le unità della categoria C

La storia dei concorsi per il rafforzamento dei centri per l’impiego siciliani è diventata paradigmatica di tutto quello che non funziona nella pubblica amministrazione. Le 487 unità di categoria C, i semplici istruttori, non sono mai entrati in servizio. Dopo un tortuoso iter che ha portato a espletare il concorso, la Regione ad aprile ha avviato il procedimento di annullamento in autotutela delle graduatorie. Dopo una serie di ricorsi, infatti, il Tar ha stabilito che si erano valutate in maniera erroneamente differente le lauree specialistiche (che completano le triennali) da quelle magistrali o di vecchio ordinamento. A questo si aggiungono le istanze di rettifica da parte di alcuni partecipanti rispetto all’attribuzione di punteggi a titoli di servizio che nulla c’entravano con le previsioni del bando di concorso. La Regione ha trovato in queste istanze “profili di fondatezza” e ha avviato la procedura di revoca. Insomma, tutto da rifare.

I funzionari della categoria D

C’è poi la categoria D, cioè i funzionari. Il bando della Regione è stato pubblicato a dicembre del 2021. Dei 537 posti disponibili, i vincitori di concorso sono stati 264: 79 amministratori contabili, 28 informatici statistici, 26 analisti del mercato del lavoro, 131 specialisti del mercato e dei servizi del lavoro. Forze fresche assunte grazie alle risorse straordinarie che lo Stato ha assegnato alle Regioni nel 2019, quando è stato istituito il reddito di cittadinanza. Fondi che però sono sufficienti a coprire solo un triennio. Ecco perché quasi tutte le altre Regioni italiane hanno bandito concorsi a tempo determinato per assumere queste figure. Strada diversa ha percorso la Sicilia, che ha optato per assunzioni a tempo indeterminato. Ultimate le risorse del primo triennio, quindi, i nuovi dipendenti saranno totalmente a carico delle casse regionali. Nel frattempo attorno al reddito di cittadinanza e alle misure attive del lavoro è cambiato tutto. A cominciare dall’indirizzo politico del governo nazionale. Nei prossimi mesi i centri per l’impiego dovranno comunque affrontare il delicato passaggio alle nuove misure di sostegno pensate dall’esecutivo che in ogni caso lascerà senza sussidio un terzo dei beneficiari. Questo lavoro si somma alle convocazioni per il programma Gol, Garanzia di occupabilità per i lavoratori, che dovrebbe indirizzare i beneficiari verso un percorso di formazione ma che in Sicilia drammaticamente bloccato. Insomma, ai nuovi dipendenti le cose da fare non mancano. A patto che la Regione gli fornisca i mezzi per farle

redazione

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