fbpx

Coronavirus, il nuovo test dello Spallanzani e tutti gli altri test in uso

Coronavirus, il nuovo test dello Spallanzani e tutti gli altri test in uso

Coronavirus, il nuovo test dello Spallanzani e tutti gli altri test in uso

di Eloisa Bucolo

Sono diversi i test sviluppati per rilevare la presenza del coronavirus, ma la rapidità, gioca un ruolo fondamentale.

In vista della temuta "twindemic", come è stata battezzata negli Usa, la doppia pandemia Covid-influenza,  si attende la sperimentazione di un test unico in grado di individuare con un unico tampone se si è stati contagiati dal virus dell'influenza o dal Covid.

I sintomi sono quasi identici e la paura di un autunno e inverno travolti dalla doppia ondata spaventa tutto il mondo che da mesi si sta attrezzando per trovare un esame unico.

«Presto lo Spallanzani sperimenterà i test naso-faringei in grado di distinguere tra influenza stagionale (sia di tipo A che di tipo B) dal Covid-19», ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato. «Uno strumento che se validato - osserva - sarà preziosissimo questo inverno».

I test diagnostici per Covid-19 si sono rivelati uno strumento importante nella pandemia per tracciare la diffusione della malattia, ma ogni test ha il suo scopo e il suo tempo. In questo momento di grande preoccupazione e concitazione in  molti si domandano quali test siano affidabili e come funzionano.

Ecco di seguito i test attualmente in uso:

  1. Il test molecolare è ad oggi il gold standard per la diagnosi. E' detto  più comunemente “tampone”  consiste nel prelevare con un lungo bastoncino simile ad un cotton-fioc un campione delle vie respiratorie del paziente, preferibilmente dalla mucosa naso-faringea. Questo campione viene quindi analizzato attraverso metodi molecolari di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) per l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi durante l’infezione.
    Il test si fonda, infatti, sulla ricerca dei frammenti del materiale genetico di cui è composto il virus. L’analisi può essere effettuata solo in laboratori altamente specializzati e formalmente individuati dalle autorità sanitarie, e richiede in media dalle due alle sei ore dal momento in cui il campione viene avviato alla processazione in laboratorio.
    Il tampone rappresenta l'esame principale e il più affidabile per stabilire la presenza del virus.
  2. I  test sierologici non possono essere utilizzati per la diagnosi di infezione in atto, ne esistono di due tipi "quantitaivi" o "qualitativi".
     I test sierologici classici o "quantitativi" rilevano la presenza nel sangue degli anticorpi specifici che il sistema immunitario produce in risposta all’infezione, la loro tipologia ed eventualmente la loro quantità. Si tratta di  individuare tre diversi anticorpi, le immunoglobuline IgA, IgM e IgG, che ci raccontano la storia dell’infezione: se abbiamo incontrato il virus e da quanto tempo.  Questo test richiede un prelievo di sangue venoso, e viene effettuato presso laboratori specializzati.
    I test sierologici rapidi o qualitativi, che si basano sullo stesso principio di
    quelli classici, ma  danno risposte solo di tipo qualitativo, dicono cioè soltanto se nell’organismo sono presenti gli anticorpi specifici per il virus.
    Questi test sono di semplice esecuzione, hanno tempi medi di risposta di circa 15 minuti e possono essere effettuati anche al di fuori dei laboratori.
    L’affidabilità di questi  tipi di test è tuttavia molto variabile. A differenza dei tamponi molecolari, che fotografano la situazione in tempo reale, i test sierologici  non hanno, infatti, valore diagnostico  e sono poco utili per stabilire se c'è un'infezione in atto. Quando ci infettiamo il nostro
    organismo impiega alcuni giorni prima di produrre gli anticorpi specifici, che poi rimangono in circolazione per parecchio tempo dopo che l’infezione è stata superata ed il virus eliminato. Ciò significa che una persona positiva al test sierologico potrebbe quindi non avere più una infezione in corso, e viceversa un risultato negativo del test sierologico non esclude che la persona sia positiva al virus perché si è infettata da poco.
  3. I test antigenici ricercano la presenza, nei campioni respiratori del paziente, delle proteine virali (antigeni) in grado di legarsi ad anticorpi. Si possono effettuare con il prelievo di un campione naso-faringeo o salivare ed i tempi di risposta sono molto brevi (circa 15 minuti). Oltre ad essere contenuto nei costi, il test può essere utilizzato in situazioni , come le scuole o aeroporti, dove è necessario testare con rapidità molti soggetti. Il limite è rappresentato dalla sensibilità e specificità di questo test che sono inferiori a quelle del test molecolare, quindi le diagnosi di positività ottenute con questo test devono essere confermate da un secondo tampone molecolare.
    I test antigenici esistono in versione POCT (cioè si possono effettuare al sito del prelievo), e in versione “da laboratorio” (cioè richiedono attrezzature di laboratorio).

Eloisa Bucolo

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi