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Corruzione, Italia 52esima Anac: “Più trasparenza”

Corruzione, Italia 52esima Anac: “Più trasparenza”

Corruzione, Italia 52esima Anac: “Più trasparenza”

ROMA - Italia al 52esimo posto nel mondo per la percezione della corruzione. È quanto emerge dal Cpi 2020 (l’indice di percezione della corruzione), pubblicato ieri da Transparency International. Il nostro Paese, dunque, pur mantenendo il punteggio (53) attribuitogli nell’edizione 2019, perde una posizione in graduatoria.

Il Cpi 2020 segna un rallentamento del trend positivo che aveva visto l’Italia guadagnare 11 punti dal 2012 al 2019, pur confermandola al 20esimo posto tra i 27 Paesi membri dell’Unione Europea. Danimarca e Nuova Zelanda continuano ad attestarsi tra i Paesi più virtuosi, con un punteggio di 88. In fondo alla classifica, Siria, Somalia e Sud Sudan, con un punteggio, rispettivamente, di 14, 12 e 12.

“Nonostante le sfide e i rischi corruttivi legati alla accresciuta spesa pubblica per il Covid - dichiara il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, commentando il rapporto - l’Italia ha mantenuto la stessa posizione nell’indice di percezione della corruzione in termini di punteggio assoluto e nella sua posizione in Europa, anche grazie ad alcuni interventi normativi recenti e ad iniziative che hanno visto Anac protagonista. Dobbiamo guardare a questo dato con l’ottimismo della volontà, necessario a ripartire per guadagnare migliori posizioni in tale classifica”.

“Per fare ciò - aggiunge Busia - è necessario accrescere il livello di trasparenza sulla spesa pubblica ed in particolare sui contratti pubblici. In questo è assolutamente centrale il ruolo di Anac, che il rapporto chiede di rafforzare insieme alle istituzioni di controllo di altri Paesi: grazie al potenziamento della nostra Banca dati nazionale dei contratti pubblici, che rappresenta un modello a livello globale, possiamo rendere trasparente l’utilizzo che verrà fatto dei fondi Next Generation Eu, consentendo alle istituzioni e a tutti i cittadini di verificare puntualmente come saranno utilizzati questi fondi”.

La trasparenza che passa attraverso la digitalizzazione delle procedure di affidamento - conclude il presidente dell’Autorità - è insieme una garanzia di prevenzione della corruzione, trasparenza, semplificazione e celerità: dobbiamo dunque investire con decisione in questa direzione, evitando di sciupare tale irripetibile occasione’’.

Negli ultimi anni l’Italia ha compiuto significativi progressi nella lotta alla corruzione: ha introdotto il diritto generalizzato di accesso agli atti rendendo più trasparente la Pubblica Amministrazione ai cittadini, ha approvato una disciplina a tutela dei whistleblower, ha reso più trasparenti i finanziamenti alla politica e, con la legge anticorruzione del 2019, ha inasprito le pene previste per taluni reati.

“In questo contesto - spiega in una nota Transparency - le sfide poste dall’emergenza Covid-19 possono mettere a rischio gli importanti risultati conseguiti se si dovesse abbassare l’attenzione verso il fenomeno e non venissero previsti e attuati i giusti presidi di trasparenza e anticorruzione, in particolare per quanto riguarda la gestione dei fondi stanziati dall’Europa per la ripresa economica”.

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