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Corte dei Conti, sanità preda degli illeciti

Corte dei Conti, sanità preda degli illeciti

Corte dei Conti, sanità preda degli illeciti

ROMA - Incoraggiare la cultura della legalità a tutti i livelli. E’ il monito lanciato dal presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2022. Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche dello Stato, Carlino ha ricordato, in apertura della cerimonia, che “l’attuale scenario è caratterizzato dal perdurare di incertezze e da nuovi problemi di ordine strutturale di ampio contesto, oggi strettamente collegati alle drammatiche tensioni geopolitiche che coinvolgono cittadini inermi, ai quali va la nostra solidarietà e vicinanza. Il nostro paese dovrà affrontare sfide inedite sia sul fronte dell’economia reale che della gestione dei conti pubblici”.

Per il presidente Carlino le sfide da affrontare sono “da un lato, proseguire a ritmi sostenuti su quel sentiero che ha già consentito il recupero di una parte considerevole delle perdite di prodotto registrate nel 2020; dall’altro, di delineare un percorso di ordinata e graduale riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese pubbliche dentro un quadro compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito accumulato”.

Carlino sottolinea la necessità di “incrementare le iniziative per assicurare la prevenzione e il contrasto alle attività illecite a danno dei finanziamenti pubblici comunitari, e anche nazionali, a essi collegati. Spendere bene e nel rispetto della legalità finanziaria è essenziale, se non si vuole correre il rischio di mettere in discussione la credibilità delle stesse Istituzioni e il patto implicito con i cittadini e le comunità che, a fronte del prelievo fiscale, hanno diritto alla piena realizzazione dell’eguaglianza sostanziale a cui deve sempre tendere la Repubblica, come affermato dalla Costituzione”.

Per questo “è sempre più importante incoraggiare la cultura della legalità a tutti i livelli e nelle più svariate sedi, da un lato, attraverso il rafforzamento del sistema dei controlli esterni e interni dall’altro, mediante strumenti che consentano di intercettare in modo tempestivo i fenomeni di distrazione, sprechi, mala gestio delle risorse pubbliche”.

Il procuratore generale della Corte dei Conti, Angelo Canale, è entrato nel dettaglio dei numeri del 2021, “le procure regionali presso le sezioni regionali della Corte dei conti, hanno promosso, nel complesso, circa un migliaio di giudizi di responsabilità, con richieste risarcitorie per circa 750 milioni di euro. Nel medesimo periodo sono stati recuperati oltre 17 milioni di euro. Non va poi trascurato che nel 2021 danni per oltre 25 milioni di euro sono stati spontaneamente risarciti a seguito dell’invito a dedurre, cioè prima dell’avvio del giudizio, quanto alle fattispecie di danno contestate dalle procure regionali, spiccano quelle relative al comparto sanitario”.

“Mi riferisco in particolare agli effetti di condotte illecite nelle procedure di appalto, per l’affidamento di servizi di disinfezione, sterilizzazione, pulizia, lavanderia, etc. o per turbative d’asta per l’acquisito di strumentazione chirurgica - ha aggiunto Canale -; a indebiti rimborsi a farmacisti; al mancato utilizzo di attrezzature sanitarie; a irregolarità nell’affidamento di servizi di coperture assicurative; a gravi condotte illecite comportanti indebiti pagamenti (in un caso per oltre 18 milioni di euro, con accertate infiltrazioni della criminalità organizzata); agli indebiti rimborsi a strutture di cura private. Numerose istruttorie sono in corso e confermano condotte illecite negli acquisiti di materiale sanitario, nella mancata utilizzazione di immobili attrezzati per l’emergenza Covid, nell’acquisto di tamponi, mascherine, nel pagamento di fatture per prestazioni mai effettuate”.

Il presidente Carlino, richiamando quanto detto dal capo dello Stato ha concluso ribadendo che “l’autonomia e l’indipendenza della magistratura vanno salvaguardate, anche valorizzando le professionalità e superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono restare estranee all’Ordine giudiziario”.

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