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Disoccupazione, piaga sociale del cuore della Sicilia

Disoccupazione, piaga sociale del cuore della Sicilia

Disoccupazione, piaga sociale del cuore della Sicilia

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Il fenomeno della disoccupazione è un problema serio un po' ovunque, ma nell'entroterra siciliano ha assunto da tempo i contorni di una vera e propria piaga sociale. Qui, nel cuore della Sicilia, si vive prevalentemente di stipendi erogati da enti pubblici. Le iniziative imprenditoriali che danno lavoro sono poche e in costante diminuzione. Non serve scomodare statistiche e classifiche nazionali e regionali, basta guardarsi intorno per rendersi conto della drammatica situazione che interessa un massiccio numero di famiglie. La ricaduta è devastante sulle attività commerciali: molte piccole realtà chiudono i battenti, altre sono in sofferenza, resistono solo alcuni dei grandi gruppi che possono contare su una più robusta struttura finanziaria. Si assiste così a un progressivo impoverimento del tessuto socioeconomico di un territorio che un tempo navigava nell'oro giallo, come veniva definito lo zolfo. Storia di un tempo andato e perduto.
Il presente è fatto di prospettive d’emigrazione e di ulteriori tagli, come gli ultimi 41 licenziamenti di un'azienda a Caltanissetta, annunciati dalla Cisl con un comunicato, nel quale si legge anche: "Si acuisce la disperazione di questa landa di trincea che deve continuare a sopportare la perdita di migliaia di posti di lavoro". Intanto, a Palermo come a Roma e Bruxelles, la politica s’interroga ancora sul da farsi, ma non riesce a trovare soluzioni efficaci e tempestive per ridare una speranza a chi una speranza non ce l'ha più.

Nicola Digiugno

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