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Il virus ha “svuotato” la metropolitana di Catania

Il virus ha “svuotato” la metropolitana di Catania

Il virus ha “svuotato” la metropolitana di Catania

CATANIA - Un Annus horribilis. Anche per la Ferrovia Circumetnea che gestisce la metropolitana di Catania il 2020, dallo scoppio della pandemia da Covid 19, ha lasciato segni profondi. Per quanto, come spiega il direttore generale della Fce, Salvo Fiore, si continua a lavorare, in attesa che gli utenti tornino ad affollare stazioni e vagoni.

Fino allo scoppio dell’epidemia, il trend era in forte crescita e gli utenti del servizio di trasporto pubblico, in particolare della metropolitana, in continua e costante ascesa. Trend che il lockdown prima e le conseguenze dell’emergenza sanitaria adesso, si è decisamente interrotto e l’inversione di tendenza non sembra dietro l’angolo. “Ancora stiamo scontando l’emergenza sanitaria – sottolinea l’ingegner Fiore - anche perché la nostra utenza era costituita prevalentemente da studenti universitari e medi e ancora adesso non si sa quando riaprirà l’università e anche relativamente alla scuola si hanno poche certezze”.

Insomma, il servizio è attivo, i treni funzionano regolarmente “ma se non c’è la domanda – ribadisce Fiore – non possiamo fare molto. Oltre tutto – aggiunge – il regime di smart working per molti lavoratori dipendenti ha contribuito a diminuire la domanda. Questo mese sarà fondamentale per capire l’andazzo anche se, qualora ritornassero i viaggiatori di un tempo, dobbiamo ancora capire quali misure dovremo mettere in campo”.

Nel frattempo, però, l’azienda ha pensato di fornire alcune risposte alla domanda, ancora alta, dei passeggeri pendolari provenienti dall’area extraurbana. “Da oggi – spiega Fiore – avremo una nuova tariffa unica Fce che darà la possibilità di utilizzare, con un unico biglietto, il treno di superficie, la metropolitana e gli autobus extraurbani. È un’iniziativa rivolta prevalentemente a chi vive fuori, che ha più scelta, ma questo ci ha anche consentito di distribuire l’utenza in orari differenti, evitando le congestioni da orario di punta”.

Ma sembra essere comunque l’incertezza, l’unica certezza di questo periodo, dunque, per quanto si prosegua con i lavori per la realizzazione delle nuove tratte e per il completamento di quelle realizzate o in fase di ultimazione.

Per quanto riguarda la tratta Nesima-Monte Po, che comprende anche la fermata Fontana a servizio dell’ospedale Nuovo Garibaldi, mancherebbe poco.
“Per quanto riguarda Fontana, siamo a buon punto, mancano solo i binari e la tecnologia, ma purtroppo siamo incappati in alcune problematiche aziendali e poi nell’emergenza covid – afferma Fiore. Relativamente alla fermata Monte Po, i lavori dovrebbero essere completati entro il primo semestre dell’anno prossimo e la messa in esercizio avvenire entro settembre 2021”. Diverso il caso della tratta Monte Po – Misterbianco centro. “Qui abbiamo avviato la gara a gennaio 2018 ma non siamo ancora riusciti ad aggiudicarla per via di alcuni ricorsi al Tribunale amministrativo – afferma. Attendiamo l’esito”.

E per quanto riguarda la tratta Stesicoro-Aeroporto, che dovrebbe portare la metropolitana attraverso alcuni quartieri popolosi, fino a Fontanarossa? “Abbiamo chiuso la gara e stiamo effettuando delle verifiche per procedere con l’aggiudicazione provvisoria dei lavori. L’obiettivo – precisa – è di completare in 5 anni. Ma anche in questo caso, l’incognita restano le solite lungaggini”.

Infine, la fermata Cibali, già realizzata ma mai aperta per via di alcuni problemi tecnici. Della prossima apertura avevamo scritto in un articolo e sembra che la data sia confermata. “Abbiamo definito tutto – dice ancora il direttore generale: la riapertura potrebbe essere un regalo di Natale o al massimo per Sant’Agata sarà aperta. Ci auguriamo di potercela fare”.

Disabili, quattro fermate ancora senza ascensori
Ascensori fermi, non funzionanti e in attesa di un ammodernamento che non arriva. Restano inservibili gli elevatori, importantissimi per l’utenza disabile, per gli anziani o per i genitori con figli in età da passeggino, delle vecchie fermate della metropolitana. Nelle stazioni costruite negli anni Novanta, infatti, le strutture sono state realizzate secondo standard non più attuali e necessitano di essere sostituiti. Eppure, nonostante la questione sia stata posta già anni fa, non si è ancora arrivati alla svolta. E gli ascensori delle fermate Italia, Giuffrida, Borgo e Galatea restano inservibili.
“Ancora siamo in fase di definizione della procedura dell’affidamento – conferma Fiore. Abbiamo fatto la gara e speriamo al più presto di poter andare avanti. Si tratta dei quattro ascensori delle vecchie stazioni che sono ancora da adeguare – conclude il direttore generale – e speriamo davvero che entro quest’anno si possa chiudere la procedura in modo da poter avviare i lavori all’inizio anno prossimo”.

redazione

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