A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico sono state indicate sul territorio nazionale le nuove regole per la gestione dei casi positivi, con l'obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni in presenza.
Il ministero dell'Istruzione ha inviato alle scuole il protocollo con le nuove indicazioni. Fra i vari punti in elenco c’è il caso della quarantena che scatta in automatico solo in base a un piccolo focolaio con tre casi in una classe. Lo stesso protocollo è corredato da una circolare con le spiegazioni tecniche per i presidi.
L’Associazione nazionale dei presidi: “Risorse umane inadeguate nel numero”
“La scuola è riconosciuta, sin dall’inizio dell’emergenza pandemica, quale una delle istituzioni più affidabili per l’attuazione delle misure di contenimento del contagio. Questo in virtù della serietà e della dedizione finora dimostrate concretamente da tutti i suoi operatori e, in primis, dai dirigenti scolastici sui quali incombono le maggiori responsabilità”, è il commento del Presidente nazionale ANP, Antonello Giannelli: “Prendiamo atto del supporto operativo fornito dal Ministero dell’istruzione per facilitare l’attuazione di adempimenti che, ribadiamo, non rientrano nelle prerogative dei dirigenti scolastici. Lo stesso Ministero, tuttavia - precisa Giannelli - , non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione. I dirigenti scolastici continuano a garantire l’esercizio del diritto allo studio nonostante dispongano di risorse umane inadeguate nel numero e, spesso, nella preparazione professionale”.
L’Anp Palermo: “La scuola ha contribuito al contenimento del contagio”
In Sicilia prosegue con impegno il lavoro dei presidi nell’attuazione delle direttive ministeriali. Ne abbiamo parlato con Anna Maria Catalano, presidente provinciale di Palermo dell'Associazione Nazionale Presidi (Anp), nonché dirigente scolastico del Liceo Cannizzaro di Palermo.
“In questo terzo anno dell'epoca Covid, la scuola ha ricominciato in presenza, affrontando con determinazione e la (collaudata) resilienza, problemi vecchi e nuovi. Problemi vecchi legati alla carenza di locali adeguati e pensati per le esigenze pedagogiche del nuovo millennio e problemi nuovi legati all'emergenza sanitaria. Dal mantenimento delle distanze (1 metro tra ogni banco) che non sempre è possibile garantire - spiega Catalano - , all'areazione dei locali resa difficile dai rumori della strada e dalle finestre a vasistas, dalla pulizia costante di locali e arredi, al mantenimento per 5/6 ore della mascherina che impedisce di respirare pienamente e rende difficile dialogare”.
Corsi e personale aggiuntivi per recuperare le difficoltà
“In ogni caso la scuola c'è, e lavora a tempo pieno, anche nel pomeriggio con corsi aggiuntivi – spiega Catalano - per recuperare le difficoltà scolastiche che si sono evidenziate e aggravate durante i due, difficili, anni precedenti.
Il personale aggiuntivo per le attività di recupero e per la gestione della scuola al tempo del covid (docenti, collaboratori, amministrativi), è stato assunto fino al 31 dicembre 2021, grazie ad appositi fondi ministeriali e si spera venga mantenuto per l'intero anno scolastico. La nota tecnica elaborata dall'Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute, dal Ministero dell'Istruzione e dalle Regioni - puntualizza Catalano - ha inteso fornire supporto operativo al dirigente scolastico nelle iniziative da assumere in presenza di casi positivi Covid”.
La scuola si conferma presidio della salute pubblica
“Ancora una volta la scuola viene chiamata ad andare oltre le sue competenze e a collaborare attivamente quale segmento dello Stato, nella lotta alla pandemia. Insieme alla sanità - prosegue Catalano - , la scuola ha contribuito al contenimento del contagio e si conferma presidio della salute pubblica, sia attraverso una capillare campagna di informazione e formazione di tutta la comunità, sia attraverso speciali misure organizzative di prevenzione e monitoraggio. Le scuole resistono e faranno tutto quello che è necessario fare, per garantire istruzione e formazione alle giovani generazioni, a partire dalle percentuali altissime di vaccinati tra lavoratori e studenti. Comportamenti corretti, senso civico e cultura scientifica sono il vero patrimonio che il Covid ci ha lasciato e che consentirà la realizzazione del Piano di Ripresa e Resilienza”, conclude il presidente dell’Anp Palermo.
Le nuove regole
Il protocollo prevede provvedimenti - di responsabilità dell'autorità sanitaria - diversi a seconda della fascia d'età degli alunni e dello status vaccinale.
In presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test il prima possibile, definito "T0", e se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola, e poi uno dopo 5 giorni; Nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi faranno la sorveglianza con testing, mentre i non vaccinati la quarantena; Nel caso di tre positivi andrà in quarantena tutta la classe; Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell'infanzia: per i più piccoli è previsto un test subito e una quarantena di dieci giorni, al termine della quale dovranno effettuare un test. Per i loro insegnanti la valutazione è in carico alle autorità sanitarie, dipende dal tempo di permanenza nella stanza e dal contatto diretto con il caso positivo;
Il preside sospende "in via eccezionale ed urgente" le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie "siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente" ma agirà in base ad una serie di indicazioni predeterminate, dettate dalla specifica circolare: informa la Asl, individua i "contatti scolastici" e per loro sospende temporaneamente le lezioni, "trasmette ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP" e "segnala al DdP i contatti scolastici individuati".
Dario Pasta
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