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Lavoro flessibile: il 73% desidera proseguirlo

Lavoro flessibile: il 73% desidera proseguirlo

Lavoro flessibile: il 73% desidera proseguirlo

Il percorso verso modalità più flessibili “non potrà essere abbandonato”: tre lavoratori su quattro desiderano proseguire (almeno in parte) il lavoro da remoto anche dopo la pandemia. Lo afferma il Work Trend Index, il rapporto di Microsoft che – grazie a interviste e un osservatori privilegiati come LinkedIn e Teams - analizza l’evoluzione degli ambienti di lavoro. L'ultima edizione, intitolata “The Next Great Disruption is Hybrid Work – Are We Ready?” ha particolare peso perché arriva nel corso di un'accelerazione (obbligata) senza precedenti.

Nonostante un utilizzo molto più intenso degli strumenti digitali, il lavoro – scrive Microsoft – sembra diventare anche “più umano”: circa il 40% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi più libero di essere se stesso rispetto a prima della pandemia e una persona su sei ha ammesso di aver pianto con un collega nel corso dell’ultimo anno. Non mancano però le controindicazioni. Nell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) il 42% dei lavoratori si sente esausto e il 46% si è definito stressato.

Il giudizio del lavoro da remoto, nel complesso, è positivo: il 73% dei lavoratori desidera proseguirlo. Eppure il 67% desidera un lavoro più collaborativo e in presenza. I dati sono contraddittori solo in apparenza. Trovano la loro sintesi nella voglia di avere maggiore flessibilità. Un ibrido tra casa e ufficio con meno obblighi. Questo desiderio è così forte che il 40% della forza lavoro globale intende lasciare il proprio datore di lavoro attuale nel corso dell’anno e il 46% prevede di trasferirsi cogliendo l’opportunità di lavorare da remoto. In altre parole: la flessibilità sarà un requisito valutato per scegliere il prossimo impiego. Anche le imprese sembrano andare nella stessa direzione: le offerte di lavoro da remoto su LinkedIn sono aumentate di oltre cinque volte durante la pandemia.

Non tutto quello che è remoto, quindi, luccica. Partendo dai dati delle piattaforme Microsoft e intervistando 3 mila persone in 31 Paesi, il Work Trend Index 2021 ha individuato sette punti del lavoro ibrido che, nel bene e nel male, “ogni dirigente aziendale deve considerare per prepararsi a una nuova era”: il lavoro flessibile non potrà essere abbandonato; i leader rischiano di perdere il contatto con i dipendenti e hanno bisogno di essere sensibilizzati; un elevato livello di produttività nasconde una forza lavoro esausta; i lavoratori della Generazione Z sono in difficoltà e hanno bisogno di nuove energie; gruppi di lavoro sempre più ristretti mettono a rischio l’innovazione; l’autenticità spronerà la produttività e il benessere; in un mondo del lavoro ibrido, il talento è ovunque.

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