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Manutenzione scuole, dalla Regione siciliana arrivano solo le briciole

Manutenzione scuole, dalla Regione siciliana arrivano solo le briciole

Manutenzione scuole, dalla Regione siciliana arrivano solo le briciole

Solo 700 mila euro per far fronte alla manutenzione straordinaria degli edifici delle scuole siciliane dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, per l’anno scolastico 2021/2022.

I fondi saranno messi a disposizione delle 576 istituzioni scolastiche della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, e dei 2.171 plessi, succursali, sezioni staccate e punti di erogazione del servizio.

Le cifre destinate ad ogni struttura sono veramente irrisorie: 639,89 euro per ogni sede di istituto comprensivo, direzione didattica, scuola secondaria di primo grado, istituto omnicomprensivo e centri provinciali di istruzione adulti; 161,87 euro per ogni plesso, succursale, sezione staccata di scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e punti di erogazione dei Cpia.

In totale, saranno destinati agli istituti comprensivi infanzia e primo ciclo di istruzione 593.037,50 euro, alle direzioni didattiche 80.520 euro; alle scuole secondarie di primo grado andranno 18.101 euro, 10.283,78 euro agli istituti omnicomprensivi riferiti a infanzia e primo ciclo di istruzione, e 18.053,54 euro ai centri provinciali di istruzione adulti.

Fondi in aumento rispetto allo scorso anno

Rispetto allo scorso anno, le singole quote sono state aumentate dell’1,73%, visto il minor numero di sedi funzionanti rispetto al precedente anno scolastico. Cifre che poco possono per andare a recuperare o anche solo mantenere lo stato già precario di molti edifici utilizzati per le attività scolastiche. Luoghi in cui ogni giorno bambini e ragazzi trascorrono molte ore, nel proprio percorso di crescita e formazione. Infiltrazioni, impianti elettrici spesso in condizioni di reale pericolo, caduta di calcinacci, bagni fatiscenti, non sono casi isolati ma ormai così all’ordine del giorno da non suscitare alcun scalpore.

Nelle scuole pubbliche, poi, alla mancanza di soldi si unisce la burocrazia: nelle scuole pubbliche l’autorizzazione ai lavori, previo sopralluogo, nonché l’affidamento dell’appalto, compete al sindaco del Comune sul cui territorio si trova la scuola interessata.

I dirigenti scolastici, quindi, responsabili della sicurezza all’interno dell’edificio, devono segnalare, agli organi amministrativi deputati alla manutenzione scolastica, le problematiche presenti all’interno della scuola e la necessità intervento. La legge consente ai presidi di agire autonomamente quando l’intervento è indifferibile, di piccola manutenzione e riparazione degli edifici scolastici e delle loro pertinenze, nella misura strettamente necessaria a garantire lo svolgimento delle attività didattiche.

In questi casi, le istituzioni scolastiche anticipano i fondi necessari all’esecuzione degli interventi, dandone immediata comunicazione all’ente locale competente, per poterne chiedere il rimborso. In questa casistica rientrano le piccole riparazioni di falegnameria, riparazioni edili e affini, che non richiedano interventi specialistici o che non implichino la produzione di specifiche certificazioni, riparazioni idrauliche, manutenzione di arredi scolastici danneggiati, di apparecchi ed impianti igienico-sanitari, di lampade, lampadari o parti di corpi illuminanti, reattori, neon e diffusori, che, di norma, non implichino la produzione di certificazioni di conformità dell’impianto.

Sono compresi anche servizi vari, come la rimozione di muffe o infiltrazione dalle pareti, disinfestazioni, derattizzazioni, ecc… Per la manutenzione straordinaria, le istituzioni scolastiche possono svolgere attività di manutenzione degli edifici scolastici nei soli casi in cui gli immobili siano stati acquisiti in proprietà, o in cui l’ente locale competente conferisca, tramite atto convenzionale, un’apposita delega.

Michele Giuliano

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