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A Messina l'accesso a mare e spiagge difficilissimo

A Messina l'accesso a mare e spiagge difficilissimo

A Messina l’accesso a mare e spiagge difficilissimo

MESSINA - Una criticità che va avanti da decenni, ancora irrisolta. Il tema del fronte mare inaccessibile torna puntuale ogni estate quando si percorre la litoranea Nord fino a Punta Faro in cerca di una spiaggia libera. Tanti gli ostacoli di diversa natura che rendono complicata la fruizione.

Non si trovano spiagge libere

Tra i villaggi di Contemplazione e Pace, tra un lido e l’altro, non si trovano aree attrezzate per chi non vuole usufruire dello stabilimento; poi ci sono i tratti vicini alla pista ciclabile e utilizzati come parcheggio, franati sulla spiaggia e delimitati adesso da transenne e nastro arancione messi dalla Città Metropolitana in attesa dei lavori di messa in sicurezza. Verso Punta Faro ci si trova con un tratto di costa del mar Tirreno con cancelli e recinzioni. Ci sono quattro varchi che potrebbero consentire la fruizione ma non vi è una costante manutenzione né una segnalazione che li indica.

Tra le cause la circonvallazione Tirrena

L’Amministrazione De Luca ha tentato di trovare soluzioni con l’assessore alle politiche del mare e beni demaniali marittimi e fluviali, Dafne Musolino, che ha avuto riconfermata la delega e ci riprova con il nuovo sindaco Federico Basile. Sulla questione si è tenuto un tavolo tecnico con gli uffici competenti, oltre al demanio e alla capitaneria di porto. È iniziato pare un riordino del demanio, ci sono controlli in corso per verificare le diverse situazioni con avvio di procedure amministrative da parte degli uffici comunali che potrebbero portare anche ad espropri di alcune aree. La genesi di questa anomalia è da ricercare nella realizzazione della cosiddetta circonvallazione Tirrena, venne espropriata una striscia di terreno, lasciando nella disponibilità dei proprietari la parte confinante con il demanio marittimo.

Molti si sentirono in diritto di recintare queste strisce a ridosso dell’arenile, non curandosi del diritto dei cittadini di poter accedere al mare. Vennero creati successivamente dei varchi, ma nel corso del tempo sono stati lasciati nel degrado, tanto da renderli inagibili in particolare per disabili e anziani. Musolino ha dichiarato più volte che non intende più tollerare questa situazione.

“Verrà ordinata la riapertura - ha detto - e la rimozione dei cancelli tutto a carico di chi ha chiuso. In ogni caso, rimuoveremo in danno come fatto altre volte con le opere abusive per poi recuperare le somme. Tra i prossimi passi, ci sarà quello di verificare che il Pudm preveda, per le concessioni demaniali già esistenti, le discese libere verso il mare tra una e l’altra”.

Altri problemi di accesso libero ci sono sulla statale 113 dove molti condomini e proprietari di case sulla spiaggia hanno chiuso gli accessi sulla strada appropriandosi delle discese. Anche in questo caso si dovranno fare delle verifiche con gli uffici comunali, per capire dal punto di vista edilizio se si tratta di chiusure abusive, poi bisognerà incrociare le informazioni con i dati del demanio per vedere se siano state nel frattempo date concessioni. Poi c’è Mortelle, zona balneare per eccellenza per i messinesi, in passato ricca di attività ricreative e stabilimenti balneari. Uno storico lido, nel degrado da lungo tempo e quindi altra barriera adesso di fronte al mare, è stato qualche anno fa comprato all’asta da una società che ha promesso investimenti per oltre 8 milioni di euro. C’è un progetto che potrebbe fare rivivere Mortelle ma per il momento il cantiere è fermo e l’accesso alla spiaggia chiuso.

La società dovrebbe essere convocata dal demanio, in accordo con il Comune, e verrà chiesto che realizzi accessi in sicurezza sull’arenile. Altra azione per la fruibilità delle spiagge è la recente delibera di Giunta che impone la rimozione di tutto ciò che, sugli arenili, possa essere assimilato a rifiuto, comprese imbarcazioni e strutture per attrezzi.

“Il Comune di Messina - ha concluso Dafne Musolino - rinnova la sua attenzione alla piena fruibilità delle spiagge e delle coste, al fine di tutelare il più grande patrimonio naturalistico dell’Ente con un litorale che si estende per 56 chilometri ed un obiettivo di rendere le spiagge libere, pienamente fruibili dalla cittadinanza, e di garantire un’accessibilità totale e in assoluta sicurezza, pur adoperandosi per la coesistenza delle attività della pesca, ma nel rispetto dei diritti dei bagnanti”.

Lina Bruno

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