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Oscar 2021, Nomadland trionfa, miglior film e regia

Oscar 2021, Nomadland trionfa, miglior film e regia

Oscar 2021, Nomadland trionfa, miglior film e regia

Tutto secondo previsioni. Agli Oscar 2021 Nomadland vince come miglior film, miglior regia (Chloé Zhao) e migliore attrice (Frances McDormand).

Tre Oscar su sei nomination, con un tot di record per la regista Chloé Zhao: è la prima donna cinese e la seconda donna – dopo la Kathryn Bigelow di 'The Hurt Locker' nel 2010 – a laurearsi Best Director.

Nomadland corona così il cursus honorum iniziato con il Leone d’oro alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2020: per la Laguna, dopo la parentesi Parasite a favore di Cannes l’anno scorso, la riconferma di essere trampolino privilegiato per l’award season hollywoodiana, sebbene in una stagione così idiosincratica a causa della pandemia.

Nomadland segna agli Academy Awards un triplete dopo il bis ai Golden Globes (film drammatico e regia). Frances McDormand incassa il suo terzo Oscar da protagonista, nonché quello da produttrice al pari della stessa Zhao.

Tratto dal saggio di Jessica Bruder, Nomadland è interpretato da attori professionisti, quali la protagonista McDormand e David Strathairn, e da non professionisti, ovvero i nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells.

Dopo Nomadland, il cui budget oscilla tra i quattro e sei milioni di dollari, la regista cinese porterà in sala Gli Eterni, l’atteso Marvel movie da duecento milioni di sola produzione.

Trentotto anni, natali a Pechino, studi londinesi, apprendistato tra Los Angeles e New York, Nomadland è il suo terzo film: negli Usa è uscito il 19 febbraio 2021 in contemporanea nelle sale e sul servizio streaming Hulu, da noi arriverà sul grande schermo a maggio e il 30 aprile su Disney+ Star.

In una serata triste per il cinema italiano – a secco il Pinocchio di Matteo Garrone e anche le musiche di Laura Pausini – con Nomadland possiamo consolarci un poco, giacché annovera le musiche di Ludovico Einaudi.

“So di non fare bella figura a confessarlo, ma ho cercato su Google 'musica classica ispirata alla natura', e su YouTube – ha dichiarato Chloé Zhao alla Rivista del Cinematografo – mi è comparso il video di Elegy for the Arctic di Ludovico Einaudi, in cui il maestro suona il pianoforte su una piattaforma galleggiante fra i ghiacci del Polo Nord. Ho pensato che la sua musica funzionasse per il nostro film, e così è stato”.

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