Rearm Europa, nuove misure e strumenti in valutazione per i finanziamenti

Rearm Europa, nuove misure e strumenti in valutazione per i finanziamenti

Rearm Europa, nuove misure e strumenti in valutazione per i finanziamenti

L'Unione Europea sta studiando una serie di misure per finanziare l'aumento delle capacità nazionali di difesa, con l'obiettivo di raggiungere gli 800 miliardi di euro annunciati. Tra queste, l'attivazione delle clausole nazionali di sospensione del Patto di stabilità e la creazione di un nuovo strumento da 150 miliardi di euro per finanziare prestiti agli Stati membri, garantiti dal bilancio comunitario. Tuttavia, la Commissione europea sta esplorando ulteriori opzioni per facilitare gli investimenti nel settore militare.

Le opzioni in campo: fondi di coesione, BEI e MES

Il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha spiegato che si sta valutando anche una maggiore flessibilità nell’uso dei fondi di coesione UE, che potrebbero essere reindirizzati verso la spesa per difesa e sicurezza. Inoltre, si discute un possibile coinvolgimento della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che sta già lavorando su piani d'azione per il settore, ma che necessiterebbe di una modifica statutaria.

Un'altra possibilità riguarda il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), noto anche come "fondo salva-Stati". Dombrovskis ha affermato che le risorse del MES potrebbero essere utilizzate per finanziare la difesa, nonostante le polemiche legate alla mancata ratifica della sua riforma da parte dell'Italia.

Nessuna revisione delle regole fiscali, ma più flessibilità

La Commissione europea ha escluso, almeno per ora, una nuova revisione delle regole sui conti pubblici. “Non lo stiamo suggerendo, perché abbiamo appena concluso la revisione del Patto di stabilità e una nuova modifica richiederebbe troppo tempo, mentre dobbiamo agire subito”, ha dichiarato Dombrovskis.

In questo senso, Bruxelles intende sfruttare la flessibilità già presente nelle attuali normative. Sarà rilasciata una comunicazione agli Stati membri per chiarire le modalità e le tempistiche per l’attivazione delle clausole di sospensione del Patto di stabilità, auspicando un coordinamento tra i Paesi.

Per quanto riguarda il nuovo strumento da 150 miliardi di euro, la Commissione propone di stabilirlo in base all’Articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’UE, fornendo agli Stati membri prestiti garantiti dal bilancio europeo.

(askanews)

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