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Scuola in Sicilia, ancora tante le criticità da risolvere

Scuola in Sicilia, ancora tante le criticità da risolvere

Scuola in Sicilia, ancora tante le criticità da risolvere

di Pietro Vultaggio

PALERMO - Primi giorni di scuola in Sicilia, ma la macchina dell’istruzione non è ancora partita a pieno ritmo. “Nonostante l’inizio dell’anno scolastico sia stato scaglionato per i 717.000 studenti siciliani, sono tante le criticità che il Ministero dell’istruzione deve ancora risolvere.

La maggior parte delle 831 scuole presenti sono a corto di personale (tra docenti ed Ata) ed è corsa contro il tempo per adeguare i locali dei quattromila plessi scolastici alle esigenze di sicurezza imposte dal covid, mentre sono solo poche centinaia i banchi monoposto arrivati - lo dichiara il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza. Sebbene il Ministero continui a parlare di decine di migliaia di immissioni in ruolo, la realtà è che, in questa prima fase, mancheranno nelle nostre scuole moltissimi docenti. Avevamo chiesto un concorso straordinario per titoli destinato a docenti precari con almeno 36 mesi di servizio, al fine di garantire l’avvio del nuovo anno scolastico. Invece ci scontriamo con una situazione ben diversa e drammatica, poiché i concorsi ordinari e straordinari ancora devono essere avviati – aggiunge Rizza. Mentre il nuovo sistema di reclutamento dei precari, le cosiddette GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), registra migliaia di errori che ne hanno paralizzato l’utilizzo”.

Criticità anche per quanto riguarda i banchi monoposto. “Arriveranno forse a fine di ottobre - prosegue -, ma dei 400.000 richiesti in Sicilia ne sono arrivati solo un centinaio. Addirittura, a livello nazionale, sono stati consegnati poco meno del 10% dei 2,5 milioni previsti dal CTS del commissario straordinario Arcuri. Come se non bastasse, non è stato ancora completato il percorso di recupero dei locali scolastici. In molte scuole i lavori di edilizia leggera sono ancora in corso ed il tanto auspicato sdoppiamento delle classi non è stato raggiunto in molte scuole che registrano la presenza di classi con circa 30 alunni”.

A questo va aggiunto il preoccupante tema dei trasporti che penalizzerà soprattutto gli studenti pendolari. “Gli alunni dovranno fare i conti con mezzi non sufficienti - dice Rizza - e con parametri di sicurezza allarmanti, considerata la capienza consentita dell’80%”.

Per quanto riguarda, invece, il problema della misurazione a scuola della temperatura, molti genitori temono che altri possano mandare i figli a scuola con febbre, mal di pancia e mal di gola e quindi chiedono che il controllo venga fatto a scuola.

“Le linee guida nazionali sono chiare - conclude il segretario del sindacato della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil Sicilia - nel disporre che la temperatura vada misurata a casa, ma alcune regioni stanno optando per la rilevazione all’ingresso delle scuole. Noi riteniamo che le scuole non siano in grado di garantire questo controllo per due semplici ragioni: non ci sono le risorse per consentire l’acquisto di questi strumenti; il personale non è sufficiente in considerazione del fatto che gli istituti contano un numero elevato di studenti, che va da un minimo di 600 a punte di oltre 1500 e per espletare una procedura del genere occorrerebbero ore”.

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