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Teatro: ad Alcantara in scena al via “Troiane” e “Un altro Edipo”

Teatro: ad Alcantara in scena al via “Troiane” e “Un altro Edipo”

Teatro: ad Alcantara in scena al via “Troiane” e “Un altro Edipo”

Grande successo per le prime delle “Troiane” e di “Un altro Prometeo”, le opere del giovane e bravissimo regista palermitano, Salvatore Cannova andate in scena nella splendida cornice del Parco botanico e geologico dell'Alcantara. Giovedì e venerdì scorso, le premiere dei due spettacoli hanno dato il via ad Alcantara in scena, la visionaria manifestazione culturale voluta da Maurizio Vaccaro.

La guerra affrontata dal punto di vista dei vinti e della forza che serve per accettare il proprio destino, da un lato, e un eroe terreno, che sfida gli Dei, ma che non nasconde le proprie fragilità, i dubbi, le speranze.

Nella trasposizione della tragedia di Euripide, “Troiane”, il regista affronta, con disarmante attualità, il tema della guerra. “Il profondo significato di questa tragedia è racchiuso nel desiderio di supremazia che da sempre prevale sulla ragionevole cooperazione - dice. Condizione che ancora oggi, purtroppo, non accenna a cambiare. Dal canto suo, l’essere umano sembra non poterne fare a meno e continua imperterrito in una tale barbarie che si sposta geograficamente in modo costante, senza mai estinguersi. Le Troiane, la barbarie, l’hanno vista coi loro occhi, l’hanno vissuta sulla loro pelle e continuano a viverla di fronte alle loro tende, in quella pianura.
I resti di Troia, segni tangibili di una fine, sanciscono l’inizio del dramma: quello di chi resta e piange i propri morti, quello di chi ha perso tutto e non può fare a meno di obbedire agli ordini del vincitore.
Sono donne che hanno visto morire figli, mariti, fratelli. Donne succubi della supremazia maschile a cui è stata negata ogni volontà, anche quella di tenere i propri capelli segno di libertà e di forza”.

Attuale ed emotivo è anche l’altro Prometeo immaginato da Cannova. Un uomo e un eroe, un realista e un sognatore, fanno della figura ripensata dal regista un archetipo umano. Un’opera mélange tra il mito e le “vicissitudini di Sigismondo ne “La vita è sogno” di Calderón de la Barca. “Come anticipa già il titolo, questa è un’altra storia – afferma Cannova. Ma, prendendo in prestito la proprietà commutativa, cambiando i contesti e le vicende il risultato non cambia. Prometeo continua ad essere il simbolo della ribellione. Nonostante, però, si esalti la resistenza e la tenacia (inevitabile scomodando il titano “che riflette prima”) “quest’altro” Prometeo porta ad alcune domande ben precise. E all’alba di un’Era che torna ad avere paura del fungo atomico, ci si chiede: sconfitto il nemico, trovata la pace, deposti i morti e innalzati loro memoriali per non dimenticare, cosa è cambiato? Sarà mai possibile una convivenza stimolante e pacifica tra culture diverse? Potrà mai la diplomazia vincere sull’istinto di supremazia dell’essere umano? Nel delirio d’onnipotenza che dilaga come un cancro in metastasi, verrà mai accettata l’unicità? “.

Le opere, che già alla prima hanno ottenuto grandissimo successo di pubblico e critica, andranno in scena fino a settembre, con alcune messe in scena “speciali” previste per agosto.

Foto Facebook Gole Alcantara Parco Botanico e Geologico

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