Da oggi cambia la soglia per l’uso del contante, che scende a 1000 euro per il singolo acquisto, limite che non è aggirabile nemmeno frazionandolo nel tempo. Ad esempio: se voglio comprare un televisore da 1200 euro in contanti e ne pago all’esercente 600 oggi e 600 fra qualche giorno, è facile che scattino controlli con sanzioni dai 3mila ai 50mila euro.
Per gli stranieri, invece, il limite non si applica. Un’altra scadenza da tenere a mente per questo 1 luglio è la ripresa delle attività dei tribunali sulle operazioni di pignoramento di case e conti correnti, in base al decreto Milleproproghe di marzo 2021. Le somme sui conti correnti non sono quindi più sottoposte a vincolo di indisponibilità e le banche devono renderle fruibili al debitore tramite azione dell’Agenzia delle Entrate.
E ricordiamo che sempre a luglio le banche applicano l’imposta di bollo per il secondo trimestre dell’anno, una tassa dovuta da tutti i correntisti che hanno sul proprio conto una giacenza media superiore ai 5mila euro.
Nell’ottica di contenere le spese, è partito anche il pressing di alcuni grandi istituti nei confronti dei correntisti con grandi depositi e nessun investimento, spinti dalla normativa che impone agli istituti di pagare un interesse negativo dello 0,5% sui capitali fermi. Solo in Italia abbiamo 1745 miliardi (secondo gli ultimi dati ABI) depositati negli istituti, in aumento di circa il 10% ogni anno.
Sul lato opposto dello spettro, da gennaio sono entrate in vigore le nuove disposizione EBA sul default dei correntisti. mentre prima c’era la possibilità (pagata a caro prezzo con interessi a due cifre) di mandare il conto in rosso, con le nuove regole, in assenza di disponibilità sufficienti sul conto corrente, la banca dovrà respingere i pagamenti automatici, come bollette, oppure, nel caso di società, gli stipendi dei dipendenti. Se il passivo permane per oltre 90 giorni, scatta il default.
(Agi)
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