“Chi rabbocca t’imbroglia”. È lo slogan di Unaprol, Consorzio olivicolo italiano che mira a far rispettare il divieto di servire oli extra vergine di oliva senza tappo antirabbocco negli esercizi pubblici, dai ristoranti ai bar, dalle tavole calde ai self service. “La bottiglia sporca di olio è la prova evidente che la stessa è stata rabboccata”, sostiene Unaprol, che aggiunge: “E non si sa con quale olio che, spesso dai controlli effettuati, è risultato di categoria inferiore e neanche conservato nel migliore dei modi”. Unaprol evidenzia che “pretendere il tappo antirabbocco negli esercizi pubblici è un diritto per i consumatori e un dovere per gli esercenti pubblici che sono obbligati a rispettare questa norma sempre”.
Quanti di noi, al ristorante, in pizzeria, al bar hanno guardato con attenzione al tappo della bottiglia di olio giunta sul nostro tavolo? Le sanzioni per chi non rispetta il divieto di servire oli extra vergine di oliva senza tappo antirabbocco? Pesanti. “Fino a 8 mila euro”, fanno sapere da Unaprol. A volte basta poco per difendere la qualità di un prodotto, facendo rispettare le leggi in vigore.
Olio, “chi rabbocca t’imbroglia”
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1 Commenti
Vincenzo
Bene! Tempo fa servivano l’acqua naturale con la bottiglia già aperta ma conoscendo l’imbroglio io mi facevo dare l’acqua gassata o frizzante, ove non era possibile frodare il cliente, ma per l’olio danno ancora l’oliera, risolvendo automaticamente il problema, almeno che non vi sia l’obbligo di versarvi l’olio imbottigliato e sigillato. Se devo essere sincero io non mi fido neanche se la bottiglia è sigillata; questo perché io acquisto olio d’oliva extra vergine appena spremuto in frantoio, dove le olive li vedo schiacciare con i miei occhi e credetemi se vi dico che il gusto non ha pari con nessun olio venduto al supermercato anche se di buona marca. Io credo che tutti i ristoranti si metteranno in riga se vi è questo obbligo, ma credo che ci vorrà molto tempo.