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Vacanze in Sicilia, Aci Trezza: la terra dei Malavoglia

Vacanze in Sicilia, Aci Trezza: la terra dei Malavoglia

Vacanze in Sicilia, Aci Trezza: la terra dei Malavoglia

“Il mare non ha paese nemmeno lui ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare di qua e di là dove nasce e muore il sole”. Il sole nasceva e nasce dietro i faraglioni di Aci Trezza, borgo marinaro natio de “I Malavoglia” di Giovanni Verga. A 140 anni dalla pubblicazione del capolavoro dello scrittore catanese, Aci Trezza, col suo porticciolo e le sue strette stradine, continua a conservare un fascino particolare, coniugando tradizione e divertimento. I turisti la ricercano per una passeggiata sul lungo mare, magari al tramonto, per uno scatto dai colori vivaci ai meravigliosi faraglioni e all’Isola Lachea da accompagnare a una buona granita al bar o a un seltz limone e sale nei caratteristici chioschi.L’affitto di un pedalò o una chiacchierata con alcuni pescatori del luogo consentirà, inoltre, di poter ammirare la riserva naturale integrale Isola Lachea e faraglioni dei Ciclopi a pochi metri dalla costa. L'isola Lachea, costituita prevalentemente da rocce basaltiche, è la più grande fra le Isole dei Ciclopi, ed è di origine vulcanica. Secondo la leggenda l'origine è da imputare ai massi lanciati da Polifemo contro la nave di Ulisse-Nessuno.

Agli orari di pranzo si consigliano i ristorantini disseminati nei pressi della piazza principale che spesso, secondo disponibilità, propongono il pescato locale, oppure alcuni locali take-away che servono fish burger e fritturine miste di pesce. All’interno del borgo oltre al caratteristico porto e al lungomare i visitatori non possono perdere una visita al “Museo La Casa del Nespolo”, nato per far conoscere e rivivere la scenografia de “I Malavoglia”. Proprio questa abitazione di Aci Trezza, famosa per il suo stupendo panorama, sembrerebbe, in base alla descrizione del romanzo, quella in cui lo scrittore realista avrebbe ambientato le vicende della famiglia di Padron ‘Ntoni. Situato in cima ad una scalinata, accanto alla Chiesa di San Giovanni (da visitare), l’edificio della piccola struttura espositiva permette di conoscere quella che era una tipica abitazione siciliana della metà del XIX secolo, con l’ingresso caratterizzato da arco a tutto sesto, il cortile, all’interno del quale si può ammirare il vecchio nespolo, e l’orticello, si legge nel sito ufficiale.

Proseguendo in direzione Sud alla frazione Aci Trezza segue il comune di Aci Castello noto, per l’appunto, grazie al Castello Normanno costruito su una rupe basaltica che domina il golfo di Aci Castello e Aci Trezza. Tra il 1071 e il 1081, nell'ambito della conquista dell'isola da parte dei normanni Roberto il Guiscardo e Ruggero d'Altavilla, si deve porre la costruzione del castello di cui ancora oggi si possono visitare le strutture superstiti ed ammirare gli splendidi archi a sesto acuto.

Il castello fu in seguito concesso ai vescovi di Catania che proprio qui, nel 1126, ricevettero le sacre reliquie di Sant'Agata, riportate in patria dalla città di Costantinopoli. Una struttura imponente e di grande fascino “assediata” dalle onde e posta da secoli a difesa del paese che è oggi indubbiamente uno dei monumenti più rappresentativi dell’area metropolitana catanese. Molto suggestiva la piazza antistante con uno splendido affaccio sul mare e delle aiuole con alberi e panchine nei pressi dei quali si rincorrono spesso bambini e ragazzini a passeggio con le famiglie.

Da provare un buon gelato artigianale, una pizza o un aperitivo nei locali del centro. Numerose le pescherie in cui i più “coraggiosi” possono fare spesa per un pranzo o una cena da cucinare nelle case vacanza sorte di recente. Ancora più a Sud del Castello gli amanti del mare potranno trovare numerosi solarium attrezzati di tutto punto per consentire pieno relax e confort. Alcuni di questi la sera diventano luogo di ritrovo per bere un drink e godere di un buon dj set in riva al mare.

Adriano Agatino Zuccaro

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