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Il debito pubblico vanifica la nostra legge di bilancio

Il debito pubblico vanifica la nostra legge di bilancio

Il debito pubblico vanifica la nostra legge di bilancio

Il Fiscal Monitor FMS ha pubblicato la previsione del trend del debito pubblico dai dati consuntivi del 2022 a quelli previsionali del 2023 e 2024.In base a questi dati l’andamento del dato percentuale rispetto al PIL è il seguente (tab. 1):In percentuali le variazioni più rilevanti nell’aumento del debito pubblico rispetto al dato del 2022 sono le seguenti (tab. 2):Mentre le variazioni più rilevanti nella diminuzione del debito pubblico rispetto al Pil sono le seguenti (tab. 3):Dai dati sopra esposti possono essere tratte le seguenti conclusioni.

Tabella 1

Tabella 2

Tabella 3

Il PIL mondiale

A differenza di precedenti autorevoli previsioni per il periodo considerato il rapporto debito pubblico/PIL mondiale non arriva a quota 100, però è in progressivo aumento.Il progressivo aumento del debito pubblico deve essere analizzato sia sotto il profilo etico-morale, in quanto in definitiva scarica sulle generazioni future tali debiti, e sia sotto il profilo tecnico in quanto non è ragionevole pensare che sia possibile aumentare il debito pubblico senza alcun limite.Ancora prima di valutare il debito buono e il debito cattivo, come ha ricordato recentemente il Prof. Draghi quando era Presidente del Consiglio, utilizzando le esperienze e gli studi sulla gestione delle società private, è del tutto assiomatico che l’aumento non può essere senza alcuni limiti, anche se dovuto a debito “buono”.

Le cause dell’aumento del PIL

Certamente rilevano due accadimenti di questo periodo.Le tante guerre in atto ed in particolare quella iniziata dalla Russia a danno dell’Ucraina che ha determinato, soltanto per i paesi direttamente interessati, la ridotta produzione e l’aumento delle spese per contenere la guerra negli stati belligeranti e, attendibilmente, l’aumento negli altri stati che producono armi.L’inflazione che rileva, ai fini dell’aumento del debito, con due aspetti contrapposti.Infatti, l’inflazione aumenta il valore della produzione, riducendo – quindi – il rapporto PIL/debito pubblico, mentre dall’altro lato, per i paesi col rapporto più alto come l’Italia, si verifica la crescita dei tassi d’interesse del debito con le connesse refluenze del relativo aumento.

Il debito pubblico in Italia

Il debito pubblico in Italia alla fine del 2022 ammonta a 2.762 miliardi di € pari a circa il 145% del PIL prodotto.L’inflazione in atto ha influito per i dati 2022 e per le previsioni del 2023 e 2024; per entrambi le conseguenze, cioè l’aumento del valore della produzione e l’aumento degli interessi sull’emissione di nuovo debito pubblico per la “gestione” di quello pregresso.

Gli interessi pagati in questi ultimi anni sono i seguenti:

- 2019: € 63.984 milioni di € (3,6% del PIL);

- 2020: € 65.983 milioni di € (3,6% del PIL);

- 2021: € 69.659 milioni di € (3,7% del PIL).

In mancanza di stime ufficiali si ritiene che la stima degli interessi sul debito pubblico, da calcolare sulla emissione di nuovi titoli a tassi d’interesse più alti per il corrente anno 2023, possono essere intorno ad € 82.000 miliardi.La crescita del PIL del corrente anno 2023, in base alle previsioni del Governo, dovrebbe essere dell’1%, cioè rispetto al PIL del 2022 di € 1.904 miliardi col detto aumento l’importo del PIL stimato ammonta ad € 1.923 miliardi.Nella previsione dell’andamento del debito pubblico in Italia, anche rispetto al PIL, oltre che l’andamento della svalutazione monetaria e dei relativi interessi, va considerato anche il maggiore costo connesso al progressivo invecchiamento della popolazione.Per la qualità della vita di un anziano va considerato il costo sanitario relativo all’assistenza medica ed al consumo di specialità medicinali a carico del servizio sanitario nazionale.Ipotizzare, in mancanza dei relativi dati, che in costo per assicurare all’anziano italiano una buona qualità della vita occorrono circa € 7.500 all’anno.In base ai dati ufficiali gli anziani (over 65) sono circa 14 milioni.Da questi dati il “costo sociale” per assicurare agli anziani un’adeguata qualità della vita è stimato in circa € 105 miliardi all’anno.Atteso il progressivo e costante invecchiamento della popolazione italiana ne consegue che nella stima del rapporto debito pubblico-PIL va considerata che questa voce di spesa è destinata a crescere ed allo stato il dato relativo al costo degli interessi sul debito pubblico del nostro Paese.

La rilevanza del debito pubblico italiano nella vita del nostro Paese

Ė del tutto assiomatico che il debito pubblico, o – più correttamente – il notevole importo assoluto dello stesso e della percentuale col PIL, rilevi nel bilancio dello Stato o, più esattamente, nella politica di bilancio.Le previsioni contenute nella legge di bilancio 2023 sono le seguenti.

Le previsioni legge di bilancio 2023

I dati sopra esposti del bilancio dello Stato italiano, per competenza e per cassa (tab. 4) sono illuminanti per fare comprendere, anche a chi non ne possiede, il forte condizionamento della gestione del debito alle scelte di bilancio.Il ricorso al mercato di € 511.473 milioni di € per competenza, di € 566.514 milioni per cassa, è quasi uguale al valore delle entrate tributarie.

Esauriti i necessari riferimenti ai freddi dati numerici ed al tecnicismo del bilancio dello Stato, è agevole passare agli aspetti politici, politico-partitici e sociologici della gestione del bilancio dello Stato o – più esattamente – della gestione della finanza pubblica.Nella gestione della finanza pubblica devono essere rispettati i seguenti vincoli:- Nel 2012 è stata approvata la legge costituzionale che ha introdotto il pareggio di bilancio nella Costituzione (art. 81).- I vincoli imposti dall’Europa circa l’osservanza di due soglie il 3% deficit/PIL ed il 60% debito/PIL.

Tabella 4

La conclusione sulla annuale manovra del bilancio dello Stato

In relazione a quanto precede la conclusione è che i margini per l’annuale manovra del bilancio dello Stato sono ridotti a pochi miliardi di €.È certo che ciò è noto sia nella maggioranza che sostiene il Governo che nella minoranza che, anche in sede di approvazione della manovra di bilancio, esercita l’opposizione.Manovra di bilancio per pochi miliardi di € da suddividere anche con l’opposizione, per giustificare il suo ruolo.La conclusione, quindi, è che l’aumentare del debito pubblico italiano, rispetto al PIL, è il vero problema del ns. Paese, è un problema reale, che incide nella gestione della finanza pubblica, è che non può ulteriormente aumentare per non fare “saltare il banco”.L’enfatizzata manovra di bilancio e l’opposizione “dura e pura”, fanno parte del teatrino della politica.Soltanto con la drastica riduzione, assoluta ed in percentuale rispetto al PIL, del debito pubblico italiano, sarà possibile “parlare” di manovra di bilancio, mentre a queste condizioni sarebbe verosimile “parlare” di manovra per la gestione del debito.

Antonio Pogliese

Dottore Commercialista in Catania

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