ROMA - Un anno esatto. È questo il tempo trascorso da quando i Giovani imprenditori siciliani hanno sottoscritto un “patto generazionale” con il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri, e con il governatore Nello Musumeci. Trecentosessantacinque giorni durante i quali il mondo è cambiato. La crisi pandemica ha stravolto anche il tessuto economico sovrapponendosi, in Sicilia, a una pesante recessione già in atto, che nel corso di un decennio ha già portato 200mila ragazzi a fare le valigie. Ed ecco che i Giovani imprenditori tornano a far sentire la propria voce, organizzando un incontro dal titolo “Trasformazioni: uscire dal labirinto rompendo gli schemi”.
L’appuntamento è per sabato 3 ottobre, alle 10, presso l’impianto “Empedocle” di Ecoface, nella Zona industriale di Agrigento.
“Si tratterà – spiega il presidente regionale degli imprenditori under 40, Gero La Rocca – di un importante momento di confronto che servirà a fare il punto su quanto fatto, ma soprattutto su quello che c’è da fare. La crisi causata dal Covid ha, infatti, messo ancor più in evidenza l’urgenza di alcune ‘trasformazioni’ non più rinviabili, a partire da quel modello di Sicilia che finora ha dato risultati evidentemente fallimentari e che richiede interventi decisi in particolare su quattro cardini: burocrazia, digitalizzazione, investimenti, infrastrutture. Occorre operare una metamorfosi, conservando ciò che ha valore, ma liberandoci delle zavorre arrugginite, anche perché nel contesto del Recovery Plan sentiamo di essere al nostro ultimo appello. Siamo a un grande bivio: o ne veniamo fuori tutti insieme o andremo alla deriva”.
È per questo che i Giovani imprenditori hanno chiamato al confronto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, oltre ai firmatari del patto generazionale, Cancelleri e Musumeci.
“Siamo consapevoli – aggiunge La Rocca – di rappresentare una categoria che ha e avrà la responsabilità e il dovere di crederci, investendo in una regione che ha bisogno del sostegno delle Istituzioni, ma anche di una grande stagione di investimenti. Per ritrovare la fiducia e rilanciare la nostra economia crediamo sia importante confrontarci con chi ci rappresenta, chiedendo di valorizzare i giovani che hanno già scelto di fare impresa qui e anche chi sogna di investire in questa regione. Ma per fare qualsiasi progetto deve essere chiaro che occorre intervenire innanzitutto sulla Pubblica amministrazione, eliminando le trappole dei formalismi normativi esasperati che, da un lato, ostacolano le imprese e, dall’altro, scoraggiano i burocrati nell’assumere le decisioni. Le norme per snellire e semplificare ci sono. Non è più tempo di tergiversare”.
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