Istituire, con tutta probabilità al Mef, un tavolo tecnico al quale riunire anche i rappresentanti della categorie interessate per affrontare tecnicamente il problema dei crediti incagliati. E la possibilità di utilizzare gli F24 per "smaltire" i crediti. E' quanto è emerso, al tavolo tra il governo e le associazione e le banche sul Superbonus.
Un intero comparto produttivo è stato investito dalla decisione del Governo di eliminare sconti in fattura e cessione dei crediti e di impedire l'acquisto di quest'ultimi da parte degli enti locali, bloccando disegni di legge e iniziative anche in Sicilia. Un intero comparto che, quasi interamente rappresentato, ha preso parte alla riunione a Palazzo Chigi appena terminata. E dalla quale è emersa la volontà dell'esecutivo di occuparsi dei crediti bloccati ma non di fare marcia indietro.
Il tavolo tecnico per i crediti incagliati
Un incontro andato "complessivamente bene" e dove è emersa "la condivisione da parte di tutti gli attori coinvolti" che la scelta del governo fosse sui bonus edilizi fosse inevitabile. Così fonti di Palazzo Chigi commentano il clima degli incontri di oggi tra il governo e i player finanziari e imprenditoriali interessati dallo stop alle cessione del superbonus e gli altri bonus edilizi deciso dal governo per garantire la tenuta dei conti pubblici e non sacrificare le misure sociali contro il caro-energia."Si è notata una condivisione che, sentendo gli interventi, era già concreta nella sensibilità di ciascuno - spiegano le fonti - erano tutti consapevoli che la situazione non poteva andare avanti. Si è trattato di un'inevitabile presa d'atto, un passaggio obbligato, nel quale si è impostato un percorso per trovare una soluzione agli affetti negativi" dello stop ai bonus per l'edilizia.
"Al termine degli incontri svolti oggi a Palazzo Chigi, sentito il presidente Giorgia Meloni, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti conferma, unitamente al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, al ministro per l'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e agli altri esponenti di governo presenti, la ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi", si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine degli incontri del governo con gli attori finanziari ed imprenditoriali coinvolti. "Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme", si aggiunge.Tale situazione, prosegue il testo, "che l’Esecutivo Meloni ha ereditato riguardante i cosiddetti ‘crediti incagliati’ (cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire) verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti. Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma". Il Governo ribadisce, come già illustrato al termine del Consiglio dei Ministri, conclude la nota, " la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi".
Confartigianato: “Un primo passo, ma non ancora risolutivo”
"Apprezziamo la disponibilità al confronto manifestata dal Governo sul nodo dei bonus edilizia. Riteniamo che le ipotesi prospettate siano un primo passo, ma non ancora risolutive. Auspichiamo che vengano individuate rapidamente le modalità più efficaci per affrontare la priorità dello sblocco dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando lo sconto in fattura e la cessione del credito". Questo il commento del Presidente di Confartigianato sull’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti del Governo.Secondo Granelli occorre agire su due fronti: aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, permettendo alle banche di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24 presentati ai loro sportelli dalla clientela; prevedere, dopo un check sull’assorbimento dei crediti da parte del sistema bancari, l’acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza per la parte non acquisita. Questo intervento è particolarmente necessario per i crediti di minore importo.Confartigianato chiede inoltre di rinviare, con provvedimento urgente, dal 16 febbraio ad almeno fine febbraio 2023 la data entro la quale è necessario aver presentato la Cila per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Mentre per gli interventi di edilizia libera va prevista una specifica modalità per dar prova dell’inizio lavori.
Confimi: “Bene apertura delle banche”
"Si porti la detrazione dei crediti di imposta a 10 anni così da consentire ai cittadini di avere una sufficiente capacità fiscale e si proroghi al 31 dicembre 2024 la scadenza di quei lavori già avviati, del resto quelle imprese che hanno operato nel giusto devono poter andare avanti" A chiederlo è stato Sergio Venticelli vicepresidente di Confimi Industria con delega alle Infrastrutture, e presidente di Confimi Edilizia, intervenuto al tavolo organizzato da Palazzo Chigi con i Ministri Giorgetti e Pichetto Fratin e coordinato dal Sottosegretario Mantovano."Confimi Industria ringrazia il Governo per questo confronto che va nella direzione di riuscire a trovare delle soluzioni condivise anche alla luce delle norme europee di contabilizzare la cessione dei crediti” ha sottolineato Ventricelli."L'edilizia non è piaggeria ma - ha avvertito - ha sempre avuto il merito di far crescere il paese. Non stiamo parlando della realizzazione di grandi opere ma di opere strutturali pensate per efficientare. Parliamo di piccole e medie imprese, quindi si lavori insieme”. "Bene l'intenzione del Governo di convocare costantemente gli attori in prima linea e l'apertura dell'ABI nel disincagliare i crediti dei lavori già in corso d'opera" ha chiuso il vicepresidente di Confimi Industria.
Il nodo crediti incagliati
La questione dei crediti bloccati, che preoccupa tanto le aziende, è quello su cui si concentrerà il Governo e che "verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti. Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma".
Il Governo ribadisce, come già illustrato al termine del Consiglio dei Ministri, "la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi" pur mantenendo la barra dritta sullo stop alle cessione del superbonus e gli altri bonus edilizi per garantire la tenuta dei conti pubblici.
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